Mura di Treviso, le associazioni chiedono il "vincolo monumentale"
Il sindaco Conte: "Siamo stati noi a dire no al parcheggio interrato al Pattinodromo e ora 6 milioni per la valorizzazione del monumento"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Un flash mob a fine aprile sulle Mura per chiederne il “vincolo monumentale” e coinvolgere la cittadinanza. L’idea arriva da nove associazioni culturali che tempo di mobilitano per difendere la cinta muraria cinquecentesca. “Avere il vincolo monumentale è la condizione necessaria per la tutela e la conservazione di questo monumento unico al mondo, per evitare alcune opere di edificazione nelle immediate vicinanze, dia parcheggi alle rampe e non distruggerle”, spiega Eugenio Manzato, presidente dell’associazione Amici dei Musei, a margine di una conferenza stampa.
“Parteciperò anche io al flash mob, visto che abbiamo lavorato per la tutela della mura - ricordo che siamo stati noi a dire “no” al parcheggio interrato al Pattinodromo - e abbiamo portato a casa 6 milioni di Pnrr proprio per un progetto di riqualificazione e valorizzazione che le vedrà protagoniste”, ironizza il sindaco Mario Conte dicendo si non essere il benvenuto alla manifestazione organizzata da Treviso Sotterranea, Italia Nostra Treviso, Fai Treviso, Rotary club Treviso, Amici dei musei, Auser Università popolare, Lions club Treviso e Ateneo di Treviso.
Un botta e risposta che ha tenuto banco anche ieri sera in consiglio comunale. “Non è vero che il vicolo monumentale non serve perché arrivano i soldi dal Pnrr - dice il capogruppo del Pd Stefano Pelloni - Il tema della tutela è importante, dobbiamo anche pensare a quelle parti di cinta muraria in stato di abbandono, come ex Camuzzi ed ex Enel, dove i privati potrebbero mettere mano con interventi e ricostruzioni non adatte. Il vincolo serve anche a non permettere questo”. "Le mura hanno hanno già un vincolo - risponde Conte - e una volta portato a temrine il progetto di riqualificazione, vogliamo candidarle a patrimonio Unesco".