Nasce "prematuro" un bambino su dieci. Fortuna è venire al mondo nel posto giusto
Il 17 novembre è la "Giornata mondiale della Prematurità". Il primario della Neonatologia di Treviso Paola Lago spiega com'è spesso la vita di chi nasce prima del tempo
TREVISO - Un bambino ogni dieci nasce prima della trentasettesima settimana di gestazione. In gergo è detto: “prematuro”. Quanti sopravviveranno dipende dalle cure che, alle diverse latitudini del mondo, potranno ricevere. La prematurità non è un’eccezione, ma poco se ne parla. E allora martedì prossimo 17 novembre, come avviene dal 2009, una Giornata in tutto il mondo sarà dedicata a chi da subito, appena nato, deve cominciare a lottare per la propria vita. Di loro abbiamo parlato con il primario del reparto della Terapia Intensiva Neonatale del Cà Foncello di Treviso, la dott.ssa Paola Lago.
Quanti bambini nel mondo nascono prematuri?
Quindici milioni. Di questi circa un milione non riesce a sopravvivere. La distribuzione delle nascite è però molto disomogenea nel mondo La percentuale di nascite pretermine varia dal 6 al 18 % in accordo con il Rapporto “Born to soon “ della OMS pubblicato nel 2012.
In quali Paesi la percentuale risulta più elevata?
E’ più alta in quelli meno sviluppati (18% in Africa Subshariana e Asia del Sud); mentre nel nostro Paese e nelle aree sviluppate si attesta intorno al 7-8%. Tra le zone con il maggior numero di prematuri si trovano anche paesi come il Brasile e gli USA (circa mezzo milione all’ anno) questo sottolinea la globalità del fenomeno.
E quindi la sopravvivenza di questi neonato dipende dalla qualità delle cure che il Paese dove nascono è in grado di apprestare loro…
Sicuramente gli esiti dipendono molto dalla qualità delle cure prestate. Basti pensare che per quanto riguarda la fascia dei prematuri estremi, cioè i bambini nati sotto le 28 settimane di gestazione e i 1000 grammi di peso, la sopravvivenza è di circa il 90% nel nostro Paese, mentre è del 10% nei paesi in via di sviluppo: esiste quindi ancora oggi un “survival gap” – come lo definisce l’Organizzazione mondiale della sanità - dei bambini prematuri in base alla ricchezza ed al grado di sviluppo del paese in cui vengono al mondo.
Anche In Italia si registra un divario tra Nord e Sud?
I tassi di mortalità neonatale nelle Regioni del Sud sono del 39% superiori rispetto alle Regioni del Centro-Nord. Questo fatto determina la necessità prioritaria di prestare massima attenzione al riequilibrio dei differenziali geografici.
Nascere prematuro ti “segna” per il resto della vita?
I neonati che nascono prima del termine, presentano in generale un pericolo più alto di complicazioni per la salute, nonché condizioni croniche che possono impattare in modo negativo sia sulla loro crescita sia sulla vita di tutti i giorni.
Ad esempio?
Aumenta anche il rischio di morire di altre cause, quali le infezioni. Oltre che un maggior rischio di mortalità nel nato prematuro si presenta con maggiore frequenza la malattia polmonare cronica a volte invalidante con o meno complicanze cardiovascolari; poi difetti visivi ed uditivi, disordini delle funzioni esecutive e dello sviluppo neuromotorio (le paralisi cerebrali) e cognitivo; problemi comportamentali quali i difetti di attenzione e iperattività fino a quadri psichiatrici, tutte complicazioni che hanno una importante ricaduta sulla famiglia, sulla società e sul sistema sanitario. In definitiva la prematurità è una malattia cronica.
Gli interventi di cura dovranno quindi essere diversificati
In generale, a seconda del grado di prematurità, diversa sarà la traiettoria di cura, pur nella individualità di ogni singolo neonato. Meno prematuro è il neonato e meno complicanze affronterà durante il percorso di cura e nella vita futura.
Le cure neonatologiche nella nostra regione come sono organizzate?
In Veneto ci sono 4 centri Hub di Terapia Intensiva Neonatale (Padova, Verona, Vicenza e Treviso) dove sono centralizzati i parti a rischio per patologia materna e o fetale; esiste inoltre una rete di trentaquattro centri nascita, alcuni dei quali in grado di gestire il neonato “late-preterm” (34-36 settimane di gestazione) e con patologia minore.
Nella nostra provincia quanti sono nati prematuri lo scorso anno?
L’8% dei 5800 neonati.
Quali iniziative a sostegno della prematurità vengono portate avanti?
Nel 2008 alcune organizzazioni nazionali di genitori si sono unite per dare vita a un gruppo in grado di raccogliere famiglie prima a livello europeo poi a livello mondiale. Da questo associazionismo è partita l’iniziativa di celebrare ogni anno la Giornata Mondiale della Prematurità il 17 Novembre a partire dal 2009 in Europa e dal 2011 in tutto il mondo.
Che cosa si prevede durante questa Giornata?
Monumenti e altri punti di interessi vengono illuminati di viola, il colore simbolo della prematurità. In Italia l’evento è promosso da “Vivere Onlus”, il coordinamento nazionale delle associazioni dei genitori dei neonati prematuri o ricoverati in terapia intensiva neonatale. Qui in Veneto è attiva in questo senso anche l’Associazione “Il Pulcino”.
La ricerca scientifica in ambito neonatale invece come procede?
L’impegno delle Associazioni e delle Società Scientifiche è quello di migliorare l’assistenza e le cure prima e dopo il parto sia per le madri che per i neonati. La sensibilizzazione nasce dalla volontà di riaccendere il dialogo tra le istituzioni, i reparti di neonatologia e le associazioni dei genitori per una migliore e più omogenea assistenza e gestione del neonato pretermine. Strategie di prevenzione, elevata qualità assistenziale e follow-up prolungato dopo la nascita fino almeno alla età scolare, rappresentano alcuni dei punti cardine da sviluppare.