Nella Marca una impresa artigiana su due non trova operai specializzati
Il settore del trasposto tra i più colpiti per la carenza di autisti: "Il Bonus patenti per i giovani under 35 non basta reperire personale"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Nella Marca quasi una imprese artigiana su due ha difficoltà a trovare la manodopera di cui avrebbe bisogno. Il dato emerge da un’elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato dedicato alle difficoltà di reperimento del personale da parte delle micro piccole imprese. Un problema in via di aggravamento, tanto che un raffronto tra il 2021 e il 2022 evidenzia per Treviso un aumento del 5,9% delle difficoltà a reperire personale.
Nel report emerge che i più difficili da trovare sono gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine (55,8%), in particolare gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (63,4%), gli operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (61,0%) e gli operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (59,2%). Se mediamente il 10,8% delle entrate richiedono più di sei mesi di ricerca, per gli operai specializzati tale quota di ricerche lunghe sale al 21,6%, cioè più di un anno di ricerca. Tempi incompatibili con la velocità del mercato. “Siamo di fronte a un fenomeno delicato e persistente - spiega Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana - che si aggrava proprio nel momento in cui l’economia provinciale è in rilancio. Il manifatturiero trevigiano mantiene una velocità superiore alla media regionale. Il 45% delle imprese prevede un aumento di produzione, un dato che coincide con la percentuale di aziende che sono in difficoltà a reperire manodopera. Ad acuire questa carenza c’è anche l’accorciamento delle cosiddette catene globali del valore. Il 26% delle imprese ha, infatti, dichiarato di aver riportato “in casa” alcune lavorazioni che erano state affidate a fornitori fuori dal nostro territorio".
Tra i le categorie più difficili da reperire c’è quella degli autisti professionali che da tempo interessa sia il settore del trasporto merci che quello del trasporto persone. Lo abbiamo visto anche con Mom che ha lanciato l’academy per formare e assumere autisti di bus. In Veneto, per il solo settore dell’autotrasporto merci conto terzi si parla di almeno 2.500 richieste di assunzione attualmente inevase. Per cercare di restringere il gap, dallo scorso 13 febbraio, i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono conseguire le patenti e le abilitazioni professionali per il trasporto di merci/persone possono richiedere il “Bonus patenti” per un importo fino a 2.500 euro. L’Ente Bilaterale Artigianato Veneto- eroga inoltre un ulteriore contributo di 1.000 euro, cumulabile col ”Bonus Patenti”, a favore di chi, nei 12 mesi successivi al conseguimento delle patenti, venga assunto in un’impresa artigiana di trasporto merci.
“Si tratta di un ottimo aiuto - commenta Danilo Vendrame presidente della comunità trasporto merci di Confartigianato Treviso - anche se, ma a mio avviso, ci vuole ben altro per risolvere o almeno attenuare il problema. Non è solo una questione di aiuti economici. Bisogna rendere attrattivo il settore riconsegnando agli autisti la loro dignità di professionisti della strada. Oggi i giovani pur avendo la possibilità di ricevere delle buste paga importanti ritengono prioritaria la qualità della loro vita che non misurano esclusivamente in denaro. La politica dell’aumento dei salari, adattata da molti vettori non sembra attualmente la misura idonea per migliorare la situazione”. Le lunghe attese al carico e allo scarico, la mancanza di aree di sosta idonee (con bagni e servizi decenti), l’assenza di rispetto per il loro lavoro, sono alcuni degli elementi che li fanno desistere dall’avvicinarsi a questo mestiere e che stanno riducendo significativamente la motivazione a chi, originariamente con entusiasmo, aveva intrapreso questa professione. Per porre rimedio a questa situazione serve la collaborazione di tutti gli altri attori della filiera: committenti, caricatori e destinatari delle merci che dovranno rivedere atteggiamenti, organizzazione e scelta dei fornitori”.