Niente pesticidi sul Montello durante la fioritura delle robinie. Obiettivo: salvare le api.
Il WWF plaude all'iniziativa di Confagricoltura per la salvaguardia degli insetti impollinatori, ma chiede alle amministrazioni locali più attenzione sull'uso dei fitofarmaci.
MONTELLO - Anche ai nostri lettori sarà capitato di notare come in questo inizio di primavera, nonostante le numerose fioriture di alberi e piante, vi siano sempre meno insetti ronzare attorno a calici e pistilli, sintomo di un’impressionante diminuzione soprattutto di api rispetto a qualche anno fa. La moria dei queste laboriose impollinatrici è purtroppo un fenomeno silenzioso che può portare a gravi danni per l’ambiente e per il settore agricolo: si stima che nell’ultimo trentennio il numero totale di insetti sia diminuito del 25%.
Tuttavia, vi sono i primi segni di un’inversione di marcia. È di questi giorni la notizia che Confagricoltura si è fatta capofila di un progetto di sostenibilità ambientale, volto a sospendere l’uso degli insetticidi sui vigneti del Montello in concomitanza con la fioritura della robinia, al fine di salvare le api.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal WWF “Terre del Piave”: «Speriamo sia il primo segno di una consapevolezza destinata a maturare. Lo scopo di questa iniziativa è puramente economico, finalizzato a non guastare l’ingente produzione annuale di miele di acacia, ma questo non ci disturba, anzi lo leggiamo come la conferma di quanto sosteniamo da sempre: tutelare l’ambiente significa tutelare la salute umana ed è l'unico modo per realizzare un’economia durevole nel tempo».
Il lavoro è tuttavia ancora lungo e questa “tregua di primavera”, prima che si riparta a spruzzare veleni su vigneti e altre culture, non può che essere un primo passo per una maggiore presa di coscienza per preservare la ricca biodiversità del Montello, area inserita nella Rete europea Natura 2000.
«Ci auguriamo – prosegue il WWF – che questa iniziativa possa spingere le Amministrazioni dei comuni montelliani a stilare un regolamento sull'uso dei fitofarmaci adeguato al valore dell'area e alle sue specificità, che protegga piante, animali e persone. L'elezione del Montello a Zona Speciale di Conservazione non è diversa da quella di “Patrimonio dell’Umanità” conferita dall'UNESCO: siamo responsabili di quello che lasciamo alle prossime generazioni. Perché allora, non accettare i vincoli della tutela per coglierne anche le opportunità?».