Svelata la nuova Giulia, Marchionne: "E' la nostra Turandot"
Si chiama Giulia, indiscrezioni confermate. Svelata ieri, sulle note del 'Nessun Dorma' cantato da Andrea Bocelli, al Museo Alfa Romeo di Arese il primo degli otto modelli della casa automobilistica che da qui al 2018 rilancerà il brand e lo posizionerà nuovamente nel segmento premium.
Un'auto che verrà prodotta negli stabilimenti Alfa di Cassino a partire dalla fine dell'anno e che segna il ritorno alla trazione posteriore. In prima fila nell'auditorium del Museo Alfa Romeo per la presentazione dell'auto, tra gli altri, l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, il presidente di Fca John Elkann, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.
"Dare voce alla vera Alfa Romeo era un dovere, anche morale", sottolinea Marchionne. "Non è un mistero - confessa - che l’Alfa Romeo è uno dei progetti su cui sono più coinvolto, anche emotivamente. E’ uno dei più importanti della mia carriera. Stranamente- osserva - non mi hanno mai chiesto il perché". Quasi una questione personale. "Credo che tutti pensino al valore del marchio, che non ha eguali al mondo. Alfa ha un potenziale che si traduce, come avete visto, in un’opportunità di business unica. E sicuramente a me il business non dispiace. Ma c’è altro" assicura Marchionne. E cioè che "negli ultimi 30 anni, Alfa si è portata dietro un senso di incompiutezza che gridava vendetta. Lasciarla com’era, a competere con i marchi generalisti, avrebbe voluto dire tradirne lo spirito e i valori, e tradire anche tutte le donne e gli uomini dell’Alfa che in oltre un secolo hanno plasmato la leggenda. Dare voce alla vera Alfa Romeo era un dovere, anche morale".
Il paragone tra Alfa Romeo e Turandot, fa notare Marchionne, ci sta tutto. "Alfa Romeo è la nostra Turandot. Lo è per la sua genesi travagliata, quella di un capolavoro rimasto per diverso tempo incompiuto. Ma lo è soprattutto per la trasformazione eccezionale che ha preso vita in questi due anni. Da principessa di ghiaccio, da progetto in perenne divenire a questo trionfo d’arte e di passione".
"Abbiamo rinnovato il marchio, nel rispetto della sua storia e dei suoi simboli. Lo abbiamo rinnovato ma abbiamo preservato intatto il suo dna e la sua anima, pronto per essere applicato alle nuove creature" ha detto l'Head di Alfa Romeo Harald J. Wester. Pochi tratti essenziali, linea scavata sui lati dalla forma scultoree, con il profilo di un felino pronto a scattare. Tagliato il posto di guida come un tessuto, l'interno cucito in maniera artigianale.