VITTORIO VENETO -“Uniti possiamo salvare il paesaggio trevigiano”. E’ il grido di dolore, di chi ha a cuore uno dei posti più belli d’Italia e che inesorabilmente viene distrutto giorno dopo giorno in nome del “nuovo oro”, che permette sbancamenti e distruzione per far posto a vigneti e di conseguenza a pesticidi per coltivare l’uva. Veleni spruzzati nell’aria che hanno già messo nelle condizioni più di qualche famiglia di lasciare la propria casa. Sul tema di cosa venga spruzzato sulle viti e cosa mangiamo/beviamo/ingeriamo, le visioni sono discordanti, salvo poi accorgersi che le cose non vanno, tanto per usare un eufemismo, quanto ormai è troppo tardi. Come succede sempre quando si abusa della natura non rispettandola.

La denuncia della distruzione del territorio,l’ennesima, viene dal consigliere comunale vittoriese del Pd Alessandro De Bastiani, che come il poeta pievigino Andrea Zanzotto aveva fatto più volte, segnala lo scempio che si sta compiendo nei nostri territori. “Associazioni, comitati, poeti, artisti e letterati hanno il compito di guidare la campagna per la tutela del territorio della Marca Trevigiana- dice De Bastiani- La mia segnalazione dell'ennesimo sbancamento tra le colline del prosecco ha generato grande interesse. Ho ricevuto numerose manifestazioni di condivisione e di incoraggiamento tra le quali anche l'invito a costituire un comitato di salvaguardia. La mia considerazione è che associazioni e comitati già ne esistano in numero sufficiente, tutti costituiti da cittadini davvero interessati al bene comune. Credo che serva piuttosto un COORDINAMENTO DEI COMITATI DI TUTELA DEL PAESAGGIO E DELLA SALUTE, proposta già avanzata nel 2007 da Andrea Zanzotto in collaborazione con i comitati toscani coordinati da Asor Rosa. Il consistente numero di comitati e associazioni che si interessano al problema dell'ambiente certificano il livello di allarme che si è creato anche nel nostro territorio”.

Senza alcun accanimento verso chi la terra la coltiva e dà lavoro, grazie alle aziende produttrici di vino, il problema, come sempre, sta nella misura di come le cose si fanno. Sbancare colline per piantare nuovi vigneti può andare bene a patto che non si distrugga un territorio, che in questi anni è già stato molto compromesso. Senza dimenticare la questione della salute pubblica, che solo qualche sindaco in maniera sporadica a volte ricorda.

“I temi della modificazione del paesaggio collinare, dell'abuso di fitofarmaci ed erbicidi, utilizzati in modo particolare per la coltivazione della vite, sono solo l'aspetto più appariscente del problema- sottolinea il consigliere comunale vittoriese- A queste tematiche vanno sommate le emergenze idriche, evidenti in modo macroscopico lungo il corso del fiume Piave, il problema del consumo del suolo che interessa tutto il Paese ma che vede il nostro Veneto in vetta alle classifiche nazionali. Non ultima l'emergenza della preclusione all'accesso e al transito nelle aree coltivate. Ai comuni della pedemontana arrivano sempre più numerose le richieste di recinzione dei fondi agricoli e di preclusione all'accesso delle strade vicinali che pur essendo strade private sono state nei secoli di libero utilizzo per l'intera comunità. Questo problema diventato macroscopico nell'area dell'altopiano del Cansiglio, si sta diffondendo anche nell'area collinare”.

Questa la proposta di De Bastiani: “creare un Coordinamento significa dare maggior forza, visibilità ed efficacia all'operato di ognuno creando una visione unitaria dell'emergenza ambientale della provincia di Treviso”. Il poeta Zanzotto e alcuni altri, che hanno a cuore l’ambiente, ci avevano messo in guardia. Inascoltati.

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