REGISTRO COMUNALE DEI TESTAMENTI BIOLOGICI: RACCOLTE 400 FIRME
Sono state depositate in Comune a Castelfranco dal coordinamento “Libera Scelta”
Castelfranco – A depositare le 400 firme in Comune a Castelfranco è stato il coordinamento “Libera scelta”. È stata richiesta l’istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici.
Il sindaco Maria Gomierato entro sessanta giorni dovrà dare una risposta. Iniziative di questo tipo hanno ottenuto il risultato sperato in circa quaranta comuni d’Italia, tra cui Firenze, Genova, Pisa, Roma, Torino e Vicenza, mentre a Venezia i proponenti sono in attesa di risposta.
Di seguito la lettera, firmata da Mattia Panazzolo, Rosanna Di Gaetano, Giuseppe Esposito e Giuseppe Lamedica, che il coordinamento “Libera scelta” ha mandato al sindaco Maria Gomierato.
«Gentilissima signora Gomierato, Le alleghiamo la esplicita richiesta, da parte di oltre quattrocento cittadini residenti o dimoranti in città, di istituire, presso il Comune di Castelfranco Veneto, un registro per raccogliere le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari dei cittadini, dando ad esse una forma giuridica adeguata ad assicurarne l’autenticità.
Rammentiamo, innanzi tutto a noi stessi, che il diritto fondamentale a non subire trattamenti medici senza il proprio consenso è riconosciuto dall’art. 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e dall’art. 9 della Convenzione di Oviedo. Inoltre l’art. 32 della Costituzione italiana, esplicitamente sancisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
La comune volontà dei sottoscrittori ha lo scopo di stimolare il Municipio locale a farsi parte diligente affinché venga predisposto quanto necessario per istituire un registro comunale delle direttive anticipate con le quali il singolo cittadino manifesta “la propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari sia in caso di malattia o lesione cerebrale irreversibile o invalidante sia in caso di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.”
Iniziative analoghe hanno avuto accoglimento in circa quaranta comuni tra cui grandi città come Firenze, Genova, Pisa, Roma, Torino e Vicenza, mentre a Venezia i proponenti sono in attesa di una risposta. I proponenti si riferiscono all’art. 15 dello Statuto comunale vigente che prevede la possibilità di rivolgere petizioni all’amministrazione locale su materie di esclusiva competenza locale.
In presenza delle predette fonti giuridiche, che riconoscono il diritto individuale a non subire trattamenti sanitari senza il proprio consenso, il Municipio è individuato come l’ente pubblico più vicino ai cittadini e, quindi, più idoneo a garantire, tramite un riconoscimento formale, l’effettività di quel diritto individuale. Inoltre il riconoscimento formale, tramite l’istituzione del registro comunale, renderebbe palese una partecipazione popolare all’amministrazione locale, indispensabile in un momento di crisi della Repubblica.
L’istituzione del registro per raccogliere le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari dei cittadini, sarebbe l’attuazione del principio “anche se io non lo farei, tu, se vuoi, potrai farlo”, principio compatibile con le convinzioni personali di ritenere l’idratazione ed alimentazione forzata mezzi di sostentamento piuttosto che trattamenti sanitari.
Il che non sarebbe altro che la manifestazione della virtù della tolleranza, oggi più che mai necessaria per la civile convivenza. In attesa di incontrarla Le inviamo i nostri più sinceri e cordiali saluti».