Vittorio Veneto, boom di richieste per le consegne di pasti e farmaci. Continuerà dopo il 31 luglio
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Più di 500 consegne a domicilio di farmaci, a cui si aggiungono una sessantina di pasti caldi alla settimana sempre portati a casa degli utenti, oltre a commissioni varie per le persone anziane o sole.
A tre mesi dall’inizio della pandemia, la Vittorio Veneto Servizi, la società partecipata dal Comune titolare delle tre farmacie comunali, traccia un bilancio della sua attività a favore della comunità vittoriese. E annuncia che il proprio impegno non si esaurirà, come da cronoprogramma, il 31 luglio, ma proseguirà. Il servizio, con operatore e macchina messi a disposizione dalla Vittorio Veneto Servizi, è coordinato con i servizi sociali del Comune che, da inizio emergenza, sono stati subissati di richieste.
«Da amministratore, pur guardando ai numeri ed ai risultati, credo che questo sia un atto di rispetto e collaborazione nei confronti dei concittadini vittoriesi – afferma Roberto Biz, amministratore unico della partecipata -. Sento di avere un dovere morale nei confronti dei cittadini vittoriesi: gestire nel modo migliore le farmacie creando dei fondi, gli utili, di modo che il Comune possa poi spendere per fornire servizi alla cittadinanza; dall’altro essere sensibile e presente nei momenti difficili come lo è stata questa pandemia».
Quanto al servizio di consegna a domicilio, il sindaco Antonio Miatto evidenzia che «questo progetto, nato in fase emergenziale, potrebbe diventare una convenzione stabile con l’amministrazione comunale». Oltre a questo, la Vittorio Veneto Servizi ha erogato al Comune 30mila euro per finanziare l’acquisto di ulteriori buoni spesa per le famiglie in difficoltà. All’iniziativa, sostenuta anche dai fondi erogati dal Governo, hanno aderito circa 450 vittoriesi con buoni spesa che sono stati spesi nelle attività cittadine. In questi mesi ha subito un incremento anche il numero di persone che usufruiscono della consegna a domicilio dei pasti caldi preparati dal Centro Sociale Piazzoni Parravicini, una trentina in più rispetto al centinaio storicamente servito.