La Marca maglia nera per i contagi: "Esiste un caso Treviso?"
A chiederlo il Partito democratico della provincia di Treviso. Il segretario Zorzi: "Massima trasparenza"
TREVISO - La maglia nera dei contagi indossata in Veneto dalla provincia di Treviso preoccupa il Pd di Treviso. “Situazione è estremamente grave e preoccupante” – dichiara Giovanni Zorzi, segretario della principale forza di opposizione, il Pd. E si augura che “Regione e Comuni facciano la loro parte: è richiesto uno sforzo unitario di grande collaborazione tra istituzioni per organizzare interventi rapidi ed incisivi per individuare e circoscrivere i focolai, sulla scorta di quanto ci ha insegnato la tragica esperienza della scorsa primavera”. Per scongiurare un altro lockdown e contrastare la diffusione del virus – insiste Zorzi – “dobbiamo ridurre al minimo le occasioni di socialità, specialmente in quei luoghi in cui non possono essere garantite le misure essenziali di sicurezza per le persone”.
Il segretario dem di Treviso si rivolge direttamente al direttore dell’Ulss 2, Benazzi: “Vogliamo anche capire se esista un caso specifico nella nostra provincia e a cosa possa essere legato. Sappiamo benissimo che stiamo agendo in un contesto nazionale e internazionale, ma se serve qualcosa per salvare anche solo una vita umana in più dobbiamo agire. Chiediamo la massima trasparenza e offriamo, come forza politica, la massima collaborazione per spiegare anche le scelte più difficili che saremo chiamati a prendere. Ora è il momento dell'unità".
Il consigliere regionale Andrea Zanoni mette il dito sulla piaga, evidenziando “tutta la fragilità del nostro sistema sanitario, eccellente grazie alle professionalità che vi lavorano, ma in difficoltà dal punto di vista strutturale e della programmazione”. Da una parte manca un po’ di tutto, dai tamponi rapidi ai vaccini antinfluenzali; dall’altro anche a Treviso comincia a non mancare più nulla, vedi i contagi nelle case di riposo. Gli ospedali rischiano di non reggere già a partire dalle prossime settimane. Vanno coinvolti primi cittadini e Comuni, che non possono venire a conoscenza delle decisioni della Regione durante le conferenze stampa del governatore Zaia.
Vero è che “i Comuni pochissimo possono fare, visto che il ruolo dei Sindaci in campo sanitario è stato progressivamente indebolito, vedi il depotenziamento della Conferenza dei Sindaci. Ma in un tempo drammatico come quello che stiamo vivendo è necessario il coinvolgimento delle autonomie locali per gestire insieme questo momento di crisi e per evitare che i Sindaci restino con il cerino in mano senza aver la possibilità di dare risposte”.
Tommaso Colla