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18 dicembre 2024

Treviso

Non sarà "Natale con i tuoi" ma potremo riscoprire il valore profondo degli affetti

I suggerimenti dello psicoterapeuta Alessandro De Carlo

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

albero di natale

TREVISO - "Sarà un Natale diverso ma non meno autentico” - ha assicurato il premier Giuseppe Conte, mentre confezionava, in anticipo di venti giorni, il pacco dono (leggi: Dpcm) natalizio. Più facile a dirsi che a farsi. Ma tanto vale cominciare ad attrezzarsi a vivere le prossime festività in modalità assolutamente inedite. Siamo andati a chiedere consiglio ad alcuni psicologi, iniziando da Alessandro De Carlo, giovane docente universitario e creatore, insieme a una equipe di ricercatori, di “Sigmund”, la App scaricabile sul cellulare che permette di consultare con facilità e immediatezza uno psicologo in questo momento di stress per molti.

Per le persone con fragilità le feste non sono mai un bel momento. Quest’anno sarà un Natale ancora più difficile e per tutti quanti, obbligati a trascorrerlo senza la compagnia dei propri familiari.
Saltare il Natale in famiglia sintetizza tutte le difficoltà di questo periodo e sta diventando l'asse attorno al quale ruotano tensioni, malumori, dolore e ansia.

Con quali ripercussioni?
Si ricorderà questa perdita come un trauma. Ma è un "trucco" del cervello: tutto questo periodo è un trauma che avrà conseguenze sulla salute psicofisica, sulla socialità, sulle paure, sulla voglia di ripartire.

Sta dicendo che i contraccolpi saranno di ordine più generale?
In questo momento il problema vero è l'incertezza: non sappiamo ancora bene cosa si potrà fare, se e quando supereremo la crisi e cosa ci riservi il futuro. Se ci venisse detto: “Tutti a casa fino al 15 febbraio che poi staremo tutti bene e il Covid sarà sconfitto, sarebbe più sopportabile. Viceversa una situazione di incertezza così protratta nel tempo è molto dura da gestire.

Invece per il momento ci dicono di sicuro che dovremo saltare il Natale.
Intanto dobbiamo ricordare che il Natale non è il rito (in parte laico) che si è andato a sedimentare negli anni. Non è il cenone, non è stare con la famiglia. Se proprio vogliamo dirla tutta forse non è nemmeno la Messa.

Cos’è allora, secondo lei?
Il Natale è per i credenti la nascita di Gesù con tutto ciò che ne deriva in termini di salvezza e gioia spirituale. Per i non credenti un momento in cui si celebrano i rapporti e gli affetti.

Cosa suggerisce per quest’anno così particolare?
L'unica cosa che possiamo fare è vivere questo spirito dentro di noi e riflettere su quanto la ritualistica - anche quella totalmente laica dello shopping - abbia negli anni in parte sovrastato il significato profondo delle festività. Abbiamo l’occasione per fare una vera riflessione che possa renderci migliori nel presente e nel futuro e ci riporti alle cose che veramente sono importanti.

E a chi sarà costretto a non trascorrerlo con familiari e parenti, cosa consiglia di fare proprio da un punto di vista pratico?
Prodigarsi a trovare modalità a distanza per far sentire il proprio affetto alle persone care: non solo video chiamate, ma anche recapitando doni, cibo, dediche; inviando materiale multimediale o condividendo la visione di un film insieme. Sono solo alcuni esempi. Anche questo sforzo ci può permettere, seppur in modo un po' triste e doloroso, di riportarci al valore più profondo degli affetti.

Cosa ci lascerà il Natale 2020?
Dipenderà moltissimo da noi e dallo spirito con cui affronteremo questo momento di collisione tra restrizioni e festività. Siamo tutti sulla stessa barca e ben pochi si aspettano dai loro cari atti che vadano contro le disposizioni solo per trascorrere un po' di tempo insieme. La prima chiave è la spinta a fare il meglio che possiamo in questo momento difficile.

E la seconda?
Impiegare questo tempo per crescere a livello individuale e sociale "usando al meglio" questa occasione di riflessione che certamente non avremmo richiesto in questo modo.

 


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Roberto Grigoletto

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