FADALTO: ALLARME PALE EOLICHE
Installate sul vicino territorio bellunese, avrebbero ricadute su tutta la valle
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – A mettere in guardia i residenti della Val Lapisina dalla possibile installazione di pale eoliche è l'ex presidente della locale Pro Loco, Walter Santinon.
In occasione dell'ultimo consiglio di quartiere Santinon, residente in Fadalto, ha ricordato a tutti i presenti, tra questi anche gli assessori Flavio Miatto e Bruno Fasan, di una ventilata possibilità che sul territorio dell'alpago, a confine tra le province di Belluno e Treviso, vengano installate delle pale eoliche. “Seppur realizzate sul comune di Farra d'Alpago – ha spiegato Walter Santinon – la bruttura di queste pale eoliche ricadrebbe sulla Val Lapisina”. Oltre ai viadotti dell'autostrada, a rovinare il paesaggio sarebbero, se installati, dei piloni alti tra gli 80 e i 100 metri con pale da 30 metri di diametro. E Santinon avverte “già da un paio d'anni, sul territorio bellunese, è stato installato un pennone con anemometro per delle prove (foto sotto)”.
Il pennone con anemometro installato sulla sella del Fadalto in territorio bellunese
Secondo l'assessore Bruno Fasan il vento dell'Alpago non sarebbe sufficiente per permettere il corretto funzionamento delle pale eoliche. “Già in passato – ha ricordato l'assessore – c'è stato un interessamento da parte dell'Enel e di un privato per l'installazione di 2 pale eoliche, ma il vento della valle era insufficiente e il progetto è stato abbandonato. Il progetto del bellunese c'è, ma ci sono diverse normative in materia da rispettare”.
“Stando alle notizie – spiega il presidente del Quartiere della Val Lapisina, Silvano De Nardi, all'indomani di un colloquio informale che ha avuto con l'assessore di competenza del comune di Farra d'Alpago – il vento non sarebbe sufficiente per permettere l'installazione dei due impianti eolici ipotizzati sul territorio di confine con la nostra provincia, ma questo – avverte – non vuol dire che un domani non saranno installati. Il comune di Farra d'Alpago ad oggi non intende procedere, avendo deciso di puntare su altri progetti, biomasse e fotovoltaico”.
“La valle è già stata abbondantemente distrutta - conclude il presidente di quartiere riferendosi ai viadotti dell'autostrada. - Abbiamo già dato per il progresso e ora chiediamo un ristorno in opere pubbliche”, ricordando come il quartiere a nord della città si estenda su 42 m2, ovvero rappresenti la metà del territorio del comune di Vittorio Veneto.