Il vittoriese a Mosca: “Qui gli italiani si preparano a lasciare il paese”
Alessio Gava: “Sabato andrò a comprarmi una valigia”. Anche se per ora si tratta solo di una precauzione, rischia di dover lasciare la Russia
VITTORIO VENETO - “Sabato andrò a comprarmi una valigia”. Anche se per ora si tratta solo di una precauzione, Alessio Gava rischia di dover lasciare la Russia. Il 52enne insegna matematica e fisica presso il liceo linguistico italiano “Italo Calvino” di Mosca. Come ci ha spiegato lui stesso, nella capitale la vita non è stata rivoluzionata dal conflitto tra Russia e Ucraina, ma rispetto ai primi giorni del conflitto qualcosa è cambiato.
“Domani e lunedì saremo in Dad per disposizione del consolato italiano – spiega il professore, che in passato ha insegnato anche in Marocco, Brasile e Svizzera -. Temono l’insorgere di disordini, perché sono previste manifestazioni. Almeno queste sono le voci che girano. Alcuni colleghi si stanno preparando a lasciare il paese”.
“La vita è la stessa di sempre - chiarisce Gava -. Le persone sono immerse nelle loro attività quotidiane, la vita sembra continuare regolarmente. Il trasporto pubblico è assicurato, ci sono tante macchine per strada. Il rublo continua a scendere e alcuni prezzi sono aumentati, ma l’impatto sulle spese quotidiane è minimo”.
Le novità più importanti riguardano più che altro le manifestazioni. “Mi hanno riferito che lo scorso weekend c’erano tanti agenti di polizia in giro – spiega il professore -. Pare che ci siano manifestazioni tutti i giorni. Queste iniziative, però, sono vietate, e i manifestanti vengono portati via dalla polizia. Fino a domenica scorsa ero molto tranquillo, da lunedì lo sono un po’ meno. Crescono ansia e preoccupazione, che vengono alimentate anche dai comunicati che ci arrivano. Ieri ci è stato inoltrato un comunicato del consolato che spiega tutti i modi possibili per lasciare la Russia”.
Ieri i media sono stati colpiti dall’introduzione della censura. “Da ieri c’è una censura che prima non c’era – conferma il 52enne -. Ora l’opposizione può trasmettere solo via internet e pubblicare solo su Youtube e Twitter”. Il “clima” peggiora di giorno in giorno, perché “tante persone sono a favore di ciò che sta accadendo. Tanti invece sono preoccupati perché hanno dei parenti in Ucraina, questa è una sorta di guerra civile”.