Traffico e code chilometriche verso Jesolo, si torna a parlare della Via del Mare a pagamento: "Meglio un treno da Treviso"
“L’Autostrada del Mare, tra Treviso e Jesolo, è un progetto superato e di cui i trevigiani non sentono certo la necessità, costoso e una tassa sul mare"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Dopo le code chilometriche di questo fine settimana per i tantissimi trevigiani e non solo che si sono riversati lungo il litorale tra Jesolo e Caorle, per il primo ponte estivo, si torna a parlare dell’autostrada del Mare.
La Regione punta a trasformare la Treviso Mare in una autostrada, allargandola, e mettendola a pagamento per sciogliere il nodo della viabilità verso il mare. Ma il progetto, di cui si parla da anni, per molti è ormai superato. Meglio un collegamento ferroviario. “L’Autostrada del Mare, tra Treviso e Jesolo, è un progetto superato e di cui i trevigiani non sentono certo la necessità, costoso e una tassa sul mare. Se si vuole infatti risolvere il tema delle code, spesso formate dai turisti giornalieri che si recano a Jesolo e Cavallino occorre fare piccole modifiche alla viabilità esistente e favorire il trasporto collettivo come il treno, ipotesi che con il segretario provinciale Pd Giovanni Zorzi sosteniamo da tempo e finanziabile poi quasi interamente con i fondi del Pnrr”, dichiara Matteo Favero, trevigiano, Responsabile Ambiente e Infrastrutture del Pd Veneto.
“Anche noi “un po’ di mondo lo abbiamo girato” e senza andare troppo lontano abbiamo toccato con mano quanto i cittadini italiani e stranieri preferiscono la comodità di un metrò del mare che risolve, più velocemente al prezzo medio di circa 2 euro, il problema di accesso alle spiagge nelle grandi aree metropolitane. Una linea utilizzabile così dai lavoratori tutto l’anno: un vero servizio pubblico locale per tutti i comuni dell’area. Esempi? Barcellona con la linea L4 per Barceloneta e perfino Roma con la Roma-Lido, che tra l’altro ha proprio più fermate nei diversi punti di accesso agli arenili. Se esiste poi il problema di far quadrare i conti dei pedaggi di altre recenti e costose infrastrutture viabilistiche ebbene questo è un altro discorso e soluzioni serie se ne possono trovare. Se poi l’intenzione è fare un’autostrada di 20 km per costruirci accanto altre zone industriali lo capiremo presto, ma allora la questione da risolvere non era certamente di viabilità. Sarebbe solo un’altra occasione persa a danno dei veneti, dell’economia veneta e del suo ambiente”.
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