Superstrada Pedemontana Veneta, entrate da pedaggio insufficienti a coprire il canone che spetta al privato
Zanoni: “Aumenta il buco nero nelle casse pubbliche”
VENETO – La Superstrada Pedemontana Veneta continua a far discutere. Questa volta a dire la loro sono i consiglieri regionali dem Arturo Lorenzoni e Andrea Zanoni che hanno presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere: “come intenda far fronte al fabbisogno finanziario generato dallo sbilanciamento tra il canone dovuto al privato, la SIS, e le entrate da pedaggi, molto inferiori al canone. Infatti, nel primo semestre 2023 il totale dei pedaggi incassati ammonta a 21,98 milioni, che saranno girati interamente al concessionario. Niente se si pensa che il canone da dare al privato per il primo anno è di 165 milioni di euro”.
Zanoni quindi prosegue: “Ma ciò che preoccupa è che anche nella più rosea delle ipotesi, in cui nel secondo semestre si arrivasse a raddoppiare il traffico, le entrate raggiungerebbero quest’anno i 65 milioni, con un buco di circa 100 milioni di Euro. Questo contratto prevede dei canoni fissati che la regione, ente concedente deve pagare al privato, pari a 165 Milioni di euro nel 2021 (i lavori hanno un ritardo di qualche anno) fino a 435 milioni di euro l’anno. Dove si troveranno i soldi per pagare il privato? Con tagli alla sanità, trasporti, scuole, ecc. I conti della pedemontana sono come un cappio al collo dei veneti che con il passare del tempo si stringe sempre di più”.
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