Emergenza casa a Treviso: "Nel bilancio 2024 si stanzino 2 milioni in più”
La proposta di Coalizione Civica in vista dell’approvazione del bilancio per il prossimo anno
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Emergenza casa: nel bilancio 2024 del Comune si stanzino 2 milioni in più per gli alloggi popolari”. La richiesta arriva da Luigi Calesso di Coalizione Civica in vista del prossimo consiglio comunale, in programma per giovedì, in cui si discuterà il bilancio di previsione. “In città è ogni giorno più evidente che esiste una emergenza casa a cui tutte le istituzioni sono chiamate a fare fronte, a cominciare dall’amministrazione comunale e dall’Ater. A gennaio 2022 gli alloggi di proprietà dell’Ater nel territorio del Comune di Treviso risultavano essere 1.267 di cui 1.024 affittati e 243 vuoti (successivamente l’ente ne ha messi all’asta una ventina). Nel 2003 risultavano essere circa 1.600”, fa il punto. “Complessivamente, quindi, nel Comune di Treviso si trovano oltre 2.000 alloggi popolari comunque una minima parte delle abitazioni esistenti in città che hanno superato le 45.000 unità”.
“L’amministrazione comunale si prepara all’approvazione del bilancio per il prossimo anno: è il momento giusto per tradurre in fatti (cioè stanziamento di fondi) la volontà di rispondere alla “domanda di casa” che viene da giovani precari, famiglie a basso reddito e numerose, anziani con pensioni minime”, continua Calesso. “Per il 2023 è disponibile il bilancio di previsione che per l’edilizia residenziale pubblica indica una ulteriore pesante riduzione di spesa, portandola a 1.267.751 euro, mentre per viabilità e infrastrutture stradali stanzia quasi 11 milioni di euro. I numeri di bilancio per il 2024 non dovrebbero essere molto diversi e, quindi, la mia proposta è che lo stanziamento per l’edilizia residenziale pubblica venga aumentato di 2milioni di euro, togliendogli al capitolo dei lavori stradali".
“Mi rendo perfettamente conto che si tratta di una scelta non facile ma penso che – di fronte alla era e propria “esplosione” degli sfratti, delle emergenze abitative, della precarietà lavorativa e dei bassi redditi – si tratti di una decisione che permetterebbe concretamente di affrontare il problema, permettendo al Comune di ristrutturare gli alloggi popolari oggi chiusi per renderli assegnabili a chi è nella graduatoria recentemente approvata”.
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