Cornuda, la Gdf inaugura il monumento in memoria del sottobrigadiere Fornasier
Con lui saranno tutte le vittime delle foibe di Basovizza
CORNUDA - Si è svolta ieri, presso il parco “Munari” di Cornuda, la cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato ai “Caduti delle Foibe”, in ricordo del terribile eccidio, nel 1945, di 97 finanzieri, trucidati nella foiba di Basovizza, in provincia di Trieste. In particolare, tra le vittime dell’efferato gesto, la memoria è rivolta a Luigi Fornasier, originario di Cornuda, Sottobrigadiere della Guardia di Finanza, in servizio presso il distaccamento “Dogana” della Guardia di finanza di Trieste, il quale, nel maggio del 1945, fu catturato da partigiani titini, deportato e verosimilmente infoibato.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Comandante Regionale Veneto della Guardia di Finanza, Gen. D. Riccardo Rapanotti, il Comandante Provinciale di Treviso, Col. t.ST Francesco De Giacomo, il Sindaco di Cornuda, Dott. Enrico Gallina, unitamente ad altre autorità civili, militari e religiose, ad alcuni discendenti del Sottobrigadiere Fornasier e a una folta rappresentanza di finanzieri in servizio e in congedo. Nel corso della cerimonia, dopo la scopertura e la solenne benedizione del monumento, sono stati resi gli onori ai caduti con la deposizione di una corona di alloro, per omaggiare e vivificare la memoria di quanti, in ogni tempo, hanno onorato, con il sacrificio estremo della vita, il giuramento prestato alla bandiera. La deposizione della corona è stata accompagnata dalla “Leggenda del Piave”, cantata dal Maestro Francesco Grollo, tenore trevigiano di fama internazionale e già voce ufficiale della pattuglia acrobatica nazionale. Il monumento, realizzato dal noto scultore del ferro Valentino Moro, è stato così descritto dalla Professoressa Lorenza Gava: “Su una base costituita da una roccia massiccia e frastagliata, si ergono a distanza ravvicinata tre poderose strutture in ferro, a sviluppo verticale, di sicura valenza simbolica. Lo sguardo è subito attratto dalla inesorabile caduta di ben 97 cubi di ferro che, staccatisi dalla lastra metallica di oltre tre metri di altezza, vanno a confluire a terra, potente richiamo alla voragine avvolta nel silenzio.
Uno zoccolo sempre di ferro, parallelo alla roccia, oltre a trattenere la lastra erosa, accoglie, posteriormente, una pianta sempreverde, in una sorta di inno alla vita. E proprio al futuro e alla continuità dell’esistenza guarda il perno centrale della composizione, un autentico totem di circa quattro metri di altezza, che reca lo stemma della Guardia di Finanza. A renderne ancora più evidente la presenza e la forza, si staglia, dietro, il pennone con il tricolore che si libra nell’aria. Il terzo elemento in ferro, di minore altezza, completa la triade con l’immagine stilizzata e riassuntiva di una figura umana la cui testa, rappresentata da un cubo apparentemente mobile, è rivolta verso il basso, con un ipotetico orizzonte visivo che include lo stemma e la fossa profonda.
Nella sua totalità, il monumento racchiude una sintesi formale estremamente efficace che la materia, forgiata dalle abili mani dell’artista, interpreta con rara immediatezza espressiva e intensità evocativa”. Al termine della cerimonia, il soprano Paola Feltrin ha eseguito la versione cantata della “Preghiera del Finanziere”, musicata nella prima metà del secolo scorso dal Maestro Antonio D’Elia, storico direttore della Banda del Corpo. La cerimonia è stata l’atto di apertura, nella Marca trevigiana, delle celebrazioni connesse al 250° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza, che proseguiranno nei prossimi giorni con la deposizione di corone d’alloro ai sacrari del Montello, di Fagarè della Battaglia e di Cima Grappa, e avranno il loro culmine nella cerimonia militare che si terrà, il prossimo 27 giugno, all’Auditorium del Museo Civico “Santa Caterina” di Treviso.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo