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09 agosto 2024

Mogliano

Lupo, nuovo avvistamento lungo il Piave a Zenson

Le associazioni Lipu Treviso, Legambiente e WWF: "Servono incontri informativi rivolti alla cittadinanza e con controlli del territorio"

| Isabella Loschi |

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lupo

ZENSON DI PIAVE - Nuovo avvistamento del lupo lungo il Piave. Questa volta la segnalazione arriva dall’area golenale del fiume a Zenson di Piave. Il giovane lupo è ormai da settimane che viene segnalato tra i comuni di Spresiano, Maserada sul Piave, San Biagio di Callalta, Breda di Piave e Ponte di Piave.

“E’ stato avvistato da parte di un residente anche nel nostro territorio, nei pressi dell’area golenale, un lupo. Sembra essere l'esemplare che da circa un mese sta muovendosi nelle aree golenali dei comuni limitrofi - scrive il sindaco di Zenson, Daniele Dalla Nese - . Abbiamo già contattato la Polizia Provinciale e segnalato la presenza dell'animale. Il timore è che il lupo possa essere pericoloso. Per questo invitiamo i cittadini a non lasciare liberi i propri animali di affezione, a non inseguire il lupo qualora venisse visto, a non abbandonare rifiuti organici ed evitare di lasciarli nei giardini delle abitazioni e a non far uscire di notte gli animali da allevamento e da cortile. Raccomandiamo ai cittadini di segnalare prontamente un eventuale avvistamento al CRAS Centro di Recupero Animali Selvatici della Polizia Provinciale di Treviso al numero 320.4320671 oppure chiamando la Polizia Locale al numero 0422.894343”.

Dopo le numerose segnalazioni i presidenti provinciali di Lipu Treviso, Legambiente e WWF hanno scritto un appello congiunto rivolto alle amministrazioni locali, alla Regione Veneto, alla Provincia e ai carabinieri forestali di Treviso. “L’esemplare di lupo in questione manifestava un’evidente zoppia, dovuta a probabile - ma non accertata - collisione veicolare, per cui sarebbe stato opportuno il recupero e la cura dell’animale presso il CRAS, onde evitare che stazionasse in prossimità di insediamenti umani e si sostenesse con fonti di cibo di origine antropica”.

"Come noto, la specie lupo (Canis lupus), così come lo sciacallo dorato (C. aureus), presenta una fase di dispersione durante gli stadi giovanili dello sviluppo biologico: i giovani abbandonano il branco per cercare nuovi territori nei quali stabilirsi e riprodursi. Nel nostro territorio il corso dei fiumi, in primis la Piave, ma anche il Sile e i fiumi minori, costituisce un corridoio ecologico di notevole importanza per il fenomeno della dispersione, nonché area di rifugio e di potenziali siti riproduttivi per la specie lupo. Questi animali - continuano le associazioni ambientaliste e animaliste - contribuiscono a mantenere l’ambiente in buono stato di conservazione, esercitando una selezione positiva e di contenimento sulla popolazione delle loro prede quali ungulati e roditori, arrecando quindi beneficio anche alle attività umane”.

"Le scriventi associazioni hanno appreso positivamente gli avvisi rivolti alla cittadinanza, emanati dai sindaci di Spresiano, Maserada sul Piave e San Biagio di Callalta. Siamo convinti che tali provvedimenti vadano implementati con incontri informativi rivolti alle comunità locali e con controlli del territorio effettuati da personale addetto. Inoltre, ai fini della corretta coabitazione con l’uomo e della conservazione della specie, si rivelerà importante mantenere risorse adeguate per poter far fronte a presenti e future necessità di gestione, recupero, cura e monitoraggio di individui che transiteranno o si stabiliranno nel nostro territorio”.

Secondo le associazioni, infine, i comuni rivieraschi "dovrebbero occuparsi dell’implementazione delle aree a vegetazione spontanea, quali prati stabili e macchie boscate, limitando le zone coltivate in maniera intensiva e attuando le varianti ai loro P.A.T. – meglio ancora se tali varianti fossero inserite in Piani di Assetto Territoriali Intercomunali – in modo tale da aumentare il grado di biodiversità delle fasce perifluviali in cui ospitare reti alimentari complesse e, al contempo, equilibrate nel rapporto tra i vari livelli trofici. Si chiede, inoltre, che vi sia la possibilità di coinvolgere le comunità rivierasche, portando informazioni scientifiche attraverso tecnici faunisti credibili e forti di importanti esperienze di monitoraggio e di gestione delle reti alimentari."


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