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30 novembre 2024

Treviso

GENTILINI BENEDICE LA CURA MONTI E SPACCA LA LEGA TREVIGIANA

Per lo Sceriffo Lega e Pdl hanno buttato via tre anni

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

GENTILINI BENEDICE LA CURA MONTI E SPACCA LA LEGA TREVIGIANA

TREVISO – «Se approvo la manovra di Monti? Ci sono forse alternative?». Come al solito Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso, non ha peli sulla lingua e benedice, pur per mancanza di alternative, il decreto «Salva-Italia» che vede salire la Lega, il suo partito, sulle barricate.

Ma non è tutto. Secondo lo Sceriffo, infatti, il provvedimento “lacrime e sangue” è il frutto delle mancate promesse fatte proprio dal Carroccio quando era al governo, solo qualche settimana fa, a braccetto del Pdl di Berlusconi. «Il governo formato da Lega e Pdl non centrato gli obiettivi: sono stati persi tre anni e ora Monti ha dovuto raccogliere un’eredità pesante – ha riferito al Gazzettino – spero che riesca a ottenere qualche risultato, ma deve avere il coraggio di colpire anche la vera ricchezza».

E sull’abolizione delle Province la musica non cambia. «Quel che fa Muraro lo può benissimo fare il sindaco e sarà positivo distribuire i dipendenti provinciali nei vari comuni – conclude – cosa fare del Sant’Artemio? Prima si dovranno pagare i debiti fatti poi si dovrà venderlo: spero lo comperi De Poli per realizzare il campus universitario programmato in origine».

Frasi che hanno fatto andare su tutte le furie i big trevigiani del Carroccio. A partire dal segretario provinciale, Gianantonio Da Re. «Probabilmente non ha capito che l’Ici, imposta comunale per eccellenza, andrà tutta a Roma. Che vada poi nelle fabbriche a spiegare che la manovra è necessaria, dove gli operai del 1952 pronti ad andare in pensione dovranno lavorare sino a 65 anni – replica il sindaco di Vittorio Veneto – le Province? Voglio vedere cosa dirà quando si ritroverà sul groppone, senza trasferimenti, la gestione delle strade provinciali o delle scuole superiori».

Più duro ancora Piergiorgio Stiffoni, che a Gentilini non ne ha mai perdonata una. «Inutile spiegare a un signore del genere che non è una manovra “Salva-Italia” ma solo una manovra “Salva-banche” – sbotta il senatore – ormai è andato in aceto».

E dal Sant’Artemio non tardano ad arrivare altre reazioni. «Solo un pazzo può pensare che un sindaco a part time possa fare il lavoro di coordinamento che adesso fa il presidente di una Provincia», rincara la dose Giorgio Granello, capogruppo della Lega al Sant’Artemio e sindaco di Ponzano. Facile il sillogismo? Ormai solamente la diplomazia lo impedisce.

«E’ da un pezzo che Gentilini fa solo il bastian contrario e bisogna prenderlo per quello che è – sbotta l’astro nascente del Carroccio davanti alle “eresie” (partitiche) dello Sceriffo – senza Province il costo dei dipendenti pubblici resta invariato e i servizi si allontanano dai cittadini. E’ possibile pensare che un sindaco, magari part time, oltre al suo Comune si prenda sul groppone migliaia di chilometri di strade e decine di scuole superiori? Per non parlare del piccolo comune di montagna che per vedersi approvare una variante al piano urbanistico dovrebbe trattare ogni volta con la Regione a Venezia». Il tutto, ovviamente, senza fiumi d’oro.

«Azzerare le giunte provinciali per risparmiare? – si chiede poi Granello – l’amministrazione del Sant’Artemio costa a ogni trevigiano poco più di un euro all’anno». Cifra, tra l’altro, certificata pure dal Pd. E’ per questo che secondo il capogruppo, che con il suo studio di geometra non vive di politica, come tiene a ricordare, le Provincie non vanno abolite, ma ottimizzate. E qui ci scappa anche una tirata d’orecchie a Zaia. «Un esempio? Siamo il territorio più virtuoso d’Italia per la raccolta differenziata – spiega – da quasi 2 anni attendiamo che la Regione ci dia le deleghe per migliorarlo ancora, estendendolo proprio a Treviso, ma sino a questo momento non ha fatto nulla».

Per molti, però, ormai sono le Province gli spettri da scacciare. E il taglio delle giunte è stato il primo punto toccato da Monti nella presentazione del decreto «Salva-Italia». Benedetto, appunto, dallo stesso Sceriffo. «Al governo siamo riusciti a fare quello che il nostro 8 per cento ci ha consentito – precisa il capogruppo – la manovra Monti ha solo portato nuove tasse e nessun aiuto alle famiglie e alle aziende. «Gentilini? Il nostro dovere è quello di aiutare la gente e le imprese», glissa Granello. Ma intanto un altro caso Gentilini, l'ennesimo, è scoppiato dentro la Lega.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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