26 novembre 2024
Categoria: Altro - Tags: libri, reggiseno, libreria, Intimissimi, Fazio, Che tempo fa
Emanuela Da Ros | commenti |
Tipo: sabato sera verso le sette. Forse un po' prima.
Sabato sera entro in due negozi: da Intimissimi e poi in una libreria.
Da Intimissimi vado a salutare Silvia. In libreria a salutare Mary.
Da Intimissimi ci sono sei clienti più tre commesse. In libreria ci sono tre persone: il libraio, una commessa e un amico del libraio.
Da Intimissimi ci sono (sostanzialmente) una quantità indefinita di reggitette e/o slip per donna e uomo coniugati in una varietà più che accogliente di forme tagli stoffe pizzi elastici ferretti e imbottiture e inoltre canotte, magliette, abitini, pigiamini, corpettini. Tutte le merci sono molto carine, ridottine, farfalline eccetera. E le commesse sono davvero simpatiche. Sorridono e consigliano. E si prendono cura della tua immagine intima come non lo aveva mai fatto nessuno prima. Come non lo farà presumibilmente nessuno poi. Perché se una donna vuole farsi coccolare da un paio di mutandine a fiorellini e da una commessa sorridente sul serio (l'antonimia non è voluta) deve per forza andare da Intimissimi. E avere magari l'accortezza di non provare quegli slip nel camerino con le luci al neon che se no esce con l'autostima sotto i minimi preistorici.
Comunque non era qui che volevo arrivare...Arrivo sempre da tutt'altra parte, come se anche quando scrivo mi facessi guidare dal navigatore. Volevo arrivare a dire che Silvia, in una mezza sera di sabato, mi ha spiegato chi sono i clienti-tipo di Intimissimi.
Descrizione. Da Intimissimi ci vanno sopratutto le donne dai 20 ai 50/55 anni. Ci vanno in particolare le 35/40enni. Ci vanno le sposate, le separate, le fidanzate e quelle che hanno storie "complicate", ma anche quelle che non hanno storie e che confidano di averne. Ci vanno le sicure di sè (a cercare conferme) e le insicure (a cercare conferme). Ci vanno le magroline e le grassocce ma non troppo. Ci vanno anche gli uomini. Alcuni per accompagnare moglifidanzateamiche, altri per fare acquisti per sè. Ci va pure qualche maschiomaniaco (come il tipo che almeno una volta alla settimana entra a chiedere Se è Arrivato un Nuovo Perizoma). I clienti di Intimissimi sono clienti affezionati, nel senso che tornano spesso nel negozio inseguendo sempre la stessa cosa: un reggitette, uno slip, una magliettina smanicata. Il loro desiderio coincide con una spallina di seta, un fiocchetto applicato. Il loro bisogno è quello di portarsi a casa un altro (l'ennesimo) reggitette. Da mettere in una cassetto, sotto un abito, in lavatrice (non necessariamente in quest'ordine).
I clienti della libreria - mi dice invece Mary - inseguono altro. I clienti di una libreria sono per lo più adulti in pensione. Gente che ha tempo di leggere. Gli adulti (livello culturale medio-alto; neuroni non ancora sepolti dal "fumo passivo della tivù (cfr. Alessandro Bergonzoni) entrano in libreria e si lasciano cullare dal sottofondo mai invadente della musica, dal fruscio delle pagine. Si fanno allettare dalla quarta di copertina, e dal dorso e dalla copertina, certo. I clienti della libreria cercando di soddisfare un bisogno che è un piacere: quello di leggere. I clienti di una libreria comprano libri: parecchi. Anche tutti in una volta: romanzi, saggi. Persino i classici, anche se non sono immuni dai libri-offerta-televisiva. I clienti giovani di una libreria sono sopratutto donne che leggono sopratutto romanzi sopratutto con i vampiri, o ragazzi che cercano guide di viaggio. Ci sono anche i bambini in libreria. Bambini che vogliono Roald Dahl o Geronimo Stilton (...il genio e la bestia, cioè). I clienti meno-tipo di una libreria prendono Tutto Quello che passa da Fazio. Quando uno va a promuovere un libro da Fazio, la casa editrice ordina la Seconda Ristampa. Parentesi: anch'io vorrei andare a promuovere il mio libro da Fazio. Fazio? ci sei? lo leggi sempre il mio blog, vero? Chiusa parentesi
I clienti della libreria il sabato sera non vanno da Intimissimi. E, in genere, in libreria sono già passati. Il sabato sera i clienti della libreria leggono. O vanno a teatro o al cinema. Prima di leggere. Perché è assodato che un libro non riesci a metterlo in un cassetto (cassetto?) se non l'hai almeno sfogliato; che se lo metti sotto un abitino ti fa un rigonfiamento che non sta bene e se lo metti in ammollo lievita come le pagnotte arabe.
Insomma: vi ho portati fin qui per dimostrare che cosa? che tra una quarta di copertina e una quarta di reggitette non c'è nessun legame. Sono due taglie parallele che non s'incontrano nemmeno all'infinito.
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