Blitz dei carabinieri, cinesi nascosti sotto i vestiti
Sono stati scoperti in un laboratorio di Colle Umberto
| Matteo Ceron |
COLLE UMBERTO – Cinesi nascosti in un rifugio fatto di vestiti ammassati e macchine da cucire per non essere controllati dai carabinieri. È accaduto in un laboratorio tessile gestito da un cinese di 36 anni in via Dell’Artigianato a Colle Umberto.
I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro stavano effettuando un servizio in collaborazione con la Direzione territoriale del lavoro. Quando sono arrivati al laboratorio i presenti hanno temporeggiato prima di aprire la porta, lasciando il tempo a sette di loro di andare nel nascondiglio, quell’ammasso di vestiti, cianfrusaglie e macchine da cucire.
I carabinieri hanno fatto le loro verifiche girando per il capannone, finché un militare ha scoperto che cosa si celasse in quel punto. Capito di essere stati scoperti, i cinesi nascosti sono usciti senza battere ciglio. I sette erano in nero, non avevano alcun tipo di contratto con l’azienda.
Complessivamente erano dodici le persone trovate all’interno del laboratorio, dieci di queste erano state impiegate in nero. Al piano superiore dell’edificio erano stati ricavati degli alloggi, trovati dai carabinieri in precarie condizioni igienico sanitarie.
Immediata la sospensione dell’attività ed è scattata anche una denuncia per il titolare: dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Controlli analoghi sono stati effettuati in altre venti aziende in tutta la provincia. In altre due, oltre che in quella di Colle Umberto, sono stati trovati lavoratori in nero. Sono ad Altivole e Cornuda, anche qui è scattata la sospensione dell’attività.