CONSUMIAMO I PRODOTTI LOCALI DI STAGIONE
La ricetta degli agricoltori contro il carovita
Treviso. La Cia invita tutti a consumare più prodotti locali e di stagione per frenare la corsa dei prezzi e degli alimenti e garantire redditività alle imprese agricole trevigiane e, in vista delle prossime elezioni, chiede maggiori semplificazioni nelle assunzioni dei lavoratori agricoli e l’impegno per la riduzione dei costi di produzione a partire da quelli energetici.Queste le richieste della Confederazione Italiana Agricoltori di Treviso a quella che sarà la nuova classe politica, a favore dei consumatori e delle imprese agricole.
“Per frenare la corsa dei prezzi di frutta e verdura e degli alimentari - sostiene la CIA - in genere è necessario acquistare in quantità maggiore prodotti di stagione e del territorio”. “Il consiglio è quello di acquistare più prodotti di stagione – spiega il presidente di Cia Treviso Denis Susanna – Questi prodotti esplicano al meglio le caratteristiche organolettiche, sono rispettosi dell’ambiente e non necessitano di costi di produzione elevati. Dunque permettono di abbattere i prezzi”.
Rispetto ai prodotti fuori stagione oltre a una maggiore salubrità, la frutta, la verdura e gli alimentari che hanno un legame diretto con il territorio di produzione abbassano il prezzo all’origine del prodotto grazie ai minori costi di produzione, trasporto e logistica. Queste caratteristiche rimangono tale indipendentemente dal canale di vendita, diretta o tradizionale: “Tutte le formule di vendita sono necessarie e importanti – puntualizza il presidente di Cia Treviso – Gli agricoltori non vogliono fare la guerra ai commerciati. Tutti devono avere la possibilità di lavorare. Sta al consumatore scegliere il proprio rivenditore. Ma siamo convinti che favorendo la stagionaità e la territorialità dei prodotti fare la spesa sarà più conveniente, sia direttamente dall’agricoltore che dal fruttivendolo. La differenza di prezzo sta nella scelta a favore del prodotto locale di stagione”.
L’invito rivolto al consumatore è soprattutto quello di fare maggiore attenzione a ciò che si mette nel carrello della spesa: “Lo stile di vita delle famiglie e i ritmi di lavoro ci impediscono di fare la spesa solo dal contadino. In ogni caso ben venga la realizzazione di spazi aperti destinati alla vendita diretta previsti da anni per legge e rivista dal recente decreto del 20 novembre del 2007 che regolamenta i mercati riservati all’esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli”
Seconda proposta degli agricoltori è una maggiore semplificazione nelle assunzioni: "Insufficiente l’introduzione del ticket per le assunzioni necessarie alla vendemmia nei vigneti. Contro il lavoro nero in agricoltura è necessario mettere le aziende nelle condizioni di poter agevolare la regolarizzazione del personale in modo semplice, chiaro e sostenibile". La Cia vuole che vengano stanati tutti gli evasori fiscali, ma il lavoro nero si combatte principalmente attraverso una maggiore semplificazione delle assunzioni a sostegno dell’impresa. “Molte delle irregolarità che sono state rilevate nelle aziende non sono state fatte nell’intenzione di evadere – puntualizza Denis Susanna – ma piuttosto perché esiste una normativa complicata che mette i lavoratori nelle condizioni di voler essere pagati in maniera irregolare. In alcuni casi le aziende hanno dovuto pagare una sanzione molto vicina al valore del fatturato di un anno.”Il problema riguarda soprattutto l’applicazione che viene fatta del cumulo fiscale per i lavoratori pensionati che non hanno compiuto i 65 anni di età e con meno di 40 anni di contributi per i quali viene applicata una trattenuta giornaliera sulla pensione a partire da 45 euro per ogni giorno di lavoro: “Oltre alle maxisanzioni serve rivedere subito anche il cumulo fiscale per questa categoria di lavoratori, altrimenti perderemo una grande fetta di manodopera perché non è possibile accettare un compenso che se ne va tutto in trattenuta – aggiunge Susanna - Dobbiamo inoltre tener conto che la professionalità dell’anziano nel mondo agricolo a differenza di quello industriale dà un apporto fondamentale e qualificato, oltre a valorizzare il ruolo della terza età”.
Dalla Cia di Treviso parte anche la battaglia contro l’Accisa e contro l’aumento dei costi di produzione in agricoltura. Abolire la tassa sui carburanti agricoli per rilanciare la competitività delle imprese agromeccaniche e agricole. La Cia chiede che venga eliminata l’Accisa sui carburanti agricoli, attualmente pari a 0,09306 euro al litro.
"Insomma - conclude il presidente della Confederazione - è necessario che, non solo il cittadino e il lavoratore dipendente siano al centro delle politiche di quello che sarà il nuovo governo, ma che anche l’impresa torni al centro dell’attenzione per il rilancio economico del paese; Impresa intesa come luogo in cui si genera ricchezza, portatrice di occupazione e di valori per l’intera società".