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21 novembre 2024

Nord-Est

Scoperta pre-esplosione stella a 60 mln di anni luce

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

CORTINA D'AMPEZZO - Un raro evento di "pre-esplosione" di una stella supermassiccia, è stato scoperto da un astronomo dell'osservatorio Col Druscié di Cortina d'Ampezzo. Si tratta della 40/mo fenomeno del Cross Programm della struttura ampezzana dal 1999: questa volta è stato Alessandro Dimai che nella galassia a spirale barrata Ngc4294, nella costellazione della Vergine a 60 milioni di anni luce dalla terra, non ha trovato una 'semplice' supernova ma un evento che gli astronomi chiamano col nome scientifico di Luminous Blue Variable (Lbv).

 

In tutta la storia dell'astronomia, sono solo poche decine gli eventi Lbv individuati, contro le oltre 6.000 supernovae finora scoperte in tutto il mondo. Per comprendere appieno la rarità di questo evento - sottolineano i responsabili di Col Druscié, basti ricordare che a generarlo possono essere solo le stelle più massicce e luminose di una galassia. In una galassia come la nostra che conta oltre 200 miliardi di stelle, i candidati a divenire Lbv sono solo una dozzina. Si comprende quindi che, quando viene scoperto un evento Lbv per gli astronomi di tutto il mondo è un'occasione unica per poter analizzare in dettaglio le ultime fasi evolutive di queste stelle super massicce.

 

L'evento Lbv scoperto al Col Druscié è stato probabilmente generato da una stella con massa pari a 100-150 volte quella del Sole e una luminosità paragonabile a 5-6 milioni di volte la nostra stella. Un vero e proprio 'faro' nel cosmo che, se fosse posto nelle vicinanze del Sole, diciamo a 30 anni luce di distanza, sarebbe perfettamente visibile in pieno giorno come un secondo Sole. Queste stelle di enorme massa, hanno però la vita breve, ed in pochi milioni di anni evolvono verso la catastrofica fine esplosiva di supernova. Proprio uno di questi eventi è stato immortalato all'osservatorio cortinese. La luminosità della stella è aumentata improvvisamente di milioni di volte, rendendola visibile ad una distanza di oltre 60 milioni di anni luce, tale è la distanza della galassia ospite Ngc4294. Come sempre avviene in questi casi, Dimai ha allertato gli astronomi dell'Osservatorio di Asiago, che hanno immediatamente analizzato la stella e confermato la natura peculiare e la rarità dell'evento.

 



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Stefania De Bastiani

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