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21 novembre 2024

Treviso

MICROCRIMINALITA’ IN AUMENTO: I CITTADINI SI SENTONO INSICURI

E’ quanto emerge dalla giornata di studi promossa dall’Osservatorio sulla criminalità e sicurezza della Provincia

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Treviso – Microcriminalità in aumento e crescente percezione dell’insicurezza. E’ quanto è emerso dalla giornata di studi “La Sicurezza nella città e nel territorio, analisi e proposte”, organizzato dalla Provincia di Treviso e il Centro Studi Criminologici, nell’ambito delle azioni dell’Osservatorio sulla Criminalità e Sicurezza da poco costituito, con il contributo di Unindustria.

Secondo i dati del Viminale, fino al 2005 la percezione dell’insicurezza sarebbe stata in calo in tutta Italia, con l’eccezione del Nord Est, dove invece aumenta dal 17 al 28%. “A incidere su questa sensazione, che permane anche in questo periodo – spiega Francesco Sidoti, direttore scientifico del Centro Studi Criminologici - hanno contribuito delitti efferati come quelli di Gorgo al Monticano e di Iole Tassitani, ma anche la mancata certezza della pena”. Analogamente, si legge nel mini-dossier preparato per il convegno che s’è svolto nell’auditorium Santa Croce di Treviso, si pone la questione della sicurezza delle aziende venete e trevigiane, “che ha visto un lieve aumento di furti, rapine ed estorsioni nel 2006 rispetto al 2005 (+18%)”.

“L’attività di prevenzione – afferma il presidente di Unindustria Treviso Andrea Tomat - è fondamentale per affrontare la microcriminalità, soprattutto in questa regione che si trova al centro di flussi e di scambi all’interno di un’area europea ce si sta estendendo verso l’Est, con vantaggi, ma anche l’onere di doversi prendere carico di una meticolosa gestione della sicurezza. La Marca ha bisogno di risorse per la sicurezza intesa come infrastruttura sociale”.

Ad aprire la giornata di studi è stata la lezione magistrale dell’ex procuratore nazionale antimafia, Piero Luigi Vigna. Al centro del suo intervento, il concetto di “sicurezza urbana partecipata” e l’importanza del tentativo di “reintegrare il sentimento di sicurezza nei cittadini, troppo spesso sfiduciati”. Gli enti locali, in questo senso, hanno conquistato un ruolo importante. Ma totale è la bocciatura del magistrato nei confronti di iniziative “evocative” come le ronde padane e le “ordinanze anti-sbandati”. “Quello delle ronde – afferma – non è un approccio giusto, meglio sarebbe che i Comuni si consorziassero appoggiandosi a servizi di vigilanza sussidiari”. Sulle ordinanze, come quella che ha reso celebre e fatto fare il pieno di voti a Massimo Bitonci (Lega), primo cittadino di Cittadella (Padova), Vigna non usa mezzi termini: “Il testo unico sugli enti locali – dice - prevede ordinanze urgenti dei sindaci solo per motivi di incolumità pubblica, non per motivi di sicurezza; certi provvedimenti ottengono consenso perchè sollecitano la pancia dei cittadini, senza tenere conto dei diritti fondamentali e della ripartizione di competenze fra Stato ed enti locali”.

Infine Antonio Fojadelli, procuratore capo della Repubblica di Treviso: “I crimini più gravi, come le rapine in villa, episodi che più ci avevano allarmato, sono oggi in diminuzione, mentre i furti in casa sono in aumento perchè abbiamo pochi strumenti di correzione. Più difficile stabilire se sono aumentati o diminuiti i delitti connessi al traffico della droga, o al traffico di rifiuti speciali, perchè abbiamo problemi di accertamenti e controllo. Quella che dà maggiore preoccupazione ai cittadini a livello di percezione è la criminalità diffusa, con vittime indifferenziate; oggi la città è diventata pericolosa per le categorie più deboli: donne, anziani, bambini, e la criminalità si è imbarbarita perchè sembra che non ci sia più una reazione adeguata da parte dello Stato”.

 


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