15mila "auto fantasma" intestate a morti e clochard
486 i casi veneti. Interessata anche Treviso
TREVISO - Un 'esercito' di quindicimila veicoli intestati a persone inesistenti o prestanome e utilizzati dalla criminalità per commettere reati. E' quanto emerso dalla maxi operazione della polizia stradale che in tutta Italia ha portato alla radiazione di oltre diecimila veicoli. Si tratta di auto di grossa e piccola cilindrata, tra cui Rolls Royce e Ferrari, oltre a veicoli commerciali.
I veicoli 'fantasma' potevano circolare senza pagare i pedaggi autostradali, le contravvenzioni e soprattutto potevano eludere i controlli delle forze dell'ordine quando venivano utilizzati per commettere gravi reati. L'operazione 'ghost car' ha messo in evidenza come nel 2012 oltre il 70% dei veicoli intestati a prestanome fosse privo di copertura assicurativa.
Alcuni di questi veicoli risultano coinvolti in gravissimi incidenti stradali avvenuti in passato, come quello dell'ottobre 2011 in cui tre giovani persero la vita schiacciati contro il pullman del Torino calcio. Tra gli intestatari, alcuni risultano essere nomadi, persone morte o senzatetto. Altri intestatari sono pregiudicati e affiliati alla criminalità organizzata.
In Veneto sono 486 le auto "fantasma", intestate a 66 persone, di cui mezza dozzina decedute da tempo, su cui la Polstrada del compartimento del Veneto ha messo le ganasce amministrative decretandone la radiazione dal pubblico registro automobilistico. I dati riferiti alla regione nell'ambito dell'operazione "Ghost car" che sono stati illustrati oggi a Padova nella sede della Polstrada del Veneto. "I veicoli intestati a persone decedute o nullatenenti sono state quasi tutte individuate e già poste sotto sequestro - ha spiegato il vice questore aggiunto Elvira Riccio - Padova si è rivelata la 'capitale' a livello veneto di questo fenomeno criminoso: una quarantina degli intestatari con in media sette auto attribuite a testa, sono infatti residenti in provincia di Padova". Interessate anche le province di Treviso, Verona, Vicenza. Province più "virtuosa" da questo punto di vista quelle di Rovigo e Belluno, dove non risulta essere residente nessuna delle persone denunciate. "Sospettiamo che esista una rete di complicità anche da parte delle agenzie pratiche auto - ha sottolineato Riccio - che hanno redatto le pratiche sotto esame dei nostri tecnici in questi mesi di indagine".
Le indagini effettuate nelle province di Bolzano, Trento e Belluno nelle quali si svolge l'attività delle Squadre di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Bolzano non hanno evidenziato particolari criticità. Un primo screening relativo a 11 intestatari di oltre 50 veicoli non ha evidenziato elementi riconducibili al fenomeno in questione. Si è proceduto pertanto ad un'ulteriore analisi di 800 posizioni personali di intestatari di oltre 10 veicoli: in provincia di Bolzano si tratta di 324 persone per un totale di 8 mila veicoli, in provincia Trento 350 persone per 7 mila vetture, in provincia Belluno 116 persone per 2.600 veicoli. Sono in fase di verifica tre posizioni mentre per tutti gli altri è stato accertato che le intestazioni sono regolari (collezionisti, commercianti di veicoli) o che in alcuni casi si riferiscono a veicoli ancora iscritti al Pubblico Registro Automobilistico ma di fatto non più presenti sul territorio nazionale perché esportati.