CAMOLEI: “FISCO LOCALE, TREVIGIANI SPREMUTI”
Il j’accuse al Carroccio del candidato sindaco di “Camolei X Treviso”: la Lega ha chiesto 7 milioni e mezzo di euro in tasse mai utilizzate.
Treviso – “La Lega? Peggio della sinistra. Invece che tassa e spendi fa il tassa e basta”. Fisco locale, giunta Gobbo nel mirino di Paolo Camolei, candidato sindaco delle liste “Camolei X Treviso”, Unione di Centro e “Coalizione generazionale Under 35”. L’accusa dell’ex numero uno di AerTre è precisa: in 5 anni di governo, l’amministrazione comunale leghista avrebbe accumulato più di 7 milioni di avanzo di bilancio, “una somma enorme chiesta ai cittadini e ora vincolata alle sole opere pubbliche”.
Dati e numeri sono raccolti in un vero e proprio dossier fiscale messo a punto dai tecnici di “Camolei X Treviso” e relativo al governo della finanza pubblica cittadina negli ultimi cinque anni. “Hanno sequestrato 7 milioni e mezzo di euro di tasse dei trevigiani – afferma il candidato -, mancati investimenti che spiegano perché, nel sociale, nelle infrastrutture o nella qualità dell’aria, Treviso sia il fanalino di coda in Veneto. Nell’ultimo mandato l’amministrazione ha chiesto alle famiglie del capoluogo fino a 262 euro di prelievo fiscale in più. E tra le cose più gravi, il congelamento di 530 mila euro per il sostegno degli affitti per i più bisognosi, già finanziati dalla Regione e mai usati dal Comune”. “Qualcuno – prosegue Camolei – ha deciso che il bene comune doveva essere gestito come le plusvalenze di una impresa privata. Hanno accumulato più di 7 milioni di avanzo di bilancio, disinvestendo dalla sicurezza, dal sociale, dalla lotta contro l’inquinamento e la criminalità, dalla cura delle scuole, dalla cultura e dalle infrastrutture. 7 milioni e mezzo di euro chiesti ai cittadini e ora vincolati alle sole opere pubbliche. Ma se anche adesso facessero un piano d’intervento di quella portata sarebbero tutte iniziative tardive”.
Le accuse di Camolei sono precise e documentate. L’avanzo di bilancio passa, dal 2002 al 2006, da 2.368.000 euro a 9.841.782, con un aumento di 7 milioni e mezzo. “Un dato clamoroso – chiosa il candidato – che si giustifica con una maggiore pressione fiscale inutile, visto che poi i soldi non sono stati utilizzati. L’avanzo complessivo corrisponde al 9% del totale delle uscite”. Le voci principali che hanno portato all’enorme avanzo di bilancio vengono, secondo il dossier, dal disinvestimento nello sport, nel sociale, nelle iniziative culturali, dove vi sono stanziamenti molto modesti rispetto alle entrate. Anche sul fronte delle opere pubbliche, cavallo di battaglia dell’amministrazione leghista, vi sono 1.121.233 euro stanziati dalla cassa depositi e prestiti e non utilizzati. “Non c’è ragione conclude Camolei - di chiedere tasse ai cittadini per poi accumulare avanzo di bilancio la cui destinazione viene vincolata e che non può più essere utilizzato per la spese corrente. In questa situazione la Lega avrebbe potuto ridurre alcuni tributi, magari l’addizionale Irpef, l’Ici delle famiglie, l’addizionale Enel, le imposte sulla pubblicità, i biglietti dell’autobus per incentivarne l’utilizzo o le tasse che vengono pagate dalle attività commerciali”.