"Meno regole, meno tasse, più competenze"
Le tre regole del ministro coneglianese Maurizio Sacconi
CONEGLIANO - Proseguiamo la nostra rubrica "Visti da vicino", con la quale cerchiamo di conoscere quanto e che cosa propongono a Roma i parlamentari trevigiani. Dopo aver sentito Simonetta Rubinato e Laura Puppato, questa volta tocca a Maurizio Sacconi (in foto), originario di Conegliano, già Ministro dell'ultimo Governo Berlusconi ed esponente più autorevole del Pdl veneto, con Giancarlo Galan.
Qual è stato l'impatto in Parlamento con l'inizio della nuova legislatura?
La percezione di una drammatica divaricazione tra le emergenze vissute dalle persone, dalle famiglie e dalle imprese e la confusione politica ed istituzionale dei primi 60 giorni.
Qual è la percezione, ora, quando il Parlamento, completata la fase di insediamento ha cominciato a entrare nel vivo dei problemi?
Dopo vent'anni di esasperata conflittualità politica si è prodotto un clima nuovo nel quale tutti sembrano orientati alla ricerca del comun denominatore rispetto ai bisogni dell'economia e della società; prevale inoltre il desiderio di poter essere "padri costituenti" nel momento in cui i processi di disgregazione sollecitano una grande riforma dello Stato e in particolare una soluzione che favorisca l'unità della nazione.
In quale commissione parlamentare ti sei inserito? Quali sono le priorità che la commissione si è data?
Sono Presidente della Commissione Lavoro e come tale impegnato a facilitare decisioni quanto più rapide ed efficaci per sostenere la maggiore occupazione, soprattutto di giovani, donne e adulti. Seguirò tre criteri per il lavoro: meno regole, meno tasse, più competenze. Sappiamo inoltre quanto sia necessario rivedere il regime della previdenza pubblica, recentemente riformato, per introdurre alcune flessibilità in modo da evitare che vi sia chi possa restare, in età avanzata, senza lavoro e senza pensione.
Quali sono i primi disegni di legge che hai presentato?
Ho presentato quale primo firmatario tre ddl. Il primo riproduce l'atto che proposi come Ministro della Salute per garantire idratazione e alimentazione a chi non e' in grado di provvedere da sè a questi bisogni vitali. Il secondo dispone la semplificazione di molte procedure delle P.A., delegandovi in sussidiarietà alcune professioni ordinistiche (avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti, notai). Il terzo contiene i criteri per un Testo Unico del lavoro sostitutivo dello Statuto dei Lavoratori.