Electrolux, c'è ancora speranza
In 400 al consiglio intercomunale: "L'azienda è disposta a trattare"
SUSEGANA - Circa 400 persone hanno preso parte, ieri sera, a Susegana, al consiglio intercomunale straordinario che ha viste riunite le assemblee cittadine dei Comuni di Susegana, Conegliano e Santa Lucia di Piave per affrontare l'emergenza sorta con la presentazione, alcune settimane fa, da parte di Electrolux, di un nuovo piano di esuberi che tocca anche lo stabilimento di Susegana.
Oltre agli amministratori dei territori da cui giunge la maggior parte dei circa 1.200 dipendenti, hanno presenziato anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ed il presidente della Commissione lavoro del senato, Maurizio Sacconi. Entrambi gli esponenti politici hanno comunque trasmesso qualche segnale di speranza sull'evoluzione della vicenda.
Il problema è la differenza di salario: un operaio in Italia costa quasi quattro volte uno in Polonia. "Credo abbia ragione Marchionne - aveva infatti fatto notare Zaia ad Antenna Tre - quando dice che qui non ci sono le condizioni per fare impresa. Electrolux non dice che i lavoratori italiani non vanno più bene ma pone il tema della differenza del salario, che va da sette euro l'ora per un operaio polacco alle 24 per un italiano".
Per Zaia, comunque, da parte dei vertici della multinazionale svedese, con i quali avrebbe avuto in giornata alcuni contatti telefonici, vi sarebbe "una piena disponibilità a ragionare. Spero - ha detto - che questo si traduca in qualcosa di positivo". "Non mi sembra che da parte di Electrolux ci sia determinazione ad andare avanti - ha dichiarato Zaia, spiegando che - Questa per noi è la madre di tutte le battaglie. La Regione è sempre presente, visto e considerato che una sua competenza generale è quella dei contenziosi collettivi".
Anche Sacconi, da parte sua, ha evidenziato come, non essendo ancora definite le scelte di Electrolux relativamente alla sua permanenza in Italia, "esista ancora spazio per la trattativa". Per quanto riguarda il peso del costo del lavoro nel nostro paese, addotto dagli svedesi come ostacolo al proprio futuro industriale, Sacconi si è detto certo che, "come Bosh produce con profittabilità in Germania, non c'è motivo che Electrolux non possa fare lo stesso in Italia".
L'attesa è intanto concentrata sull'incontro previsto per oggi al Ministero per lo Sviluppo economico al quale parteciperanno i presidenti delle quattro Regioni in cui l'azienda ha proprie sedi produttive, cioè Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna.