Treviso - Avevano raggirato una ventina di aziende della Marca e anche di fuori provincia per un totale di mezzo milione di euro. Autori della truffa i responsabili della società Humanae Risorsae srl che aveva sede a Villorba, secondo quanto contestato dalla Procura. Come si è concretizzato il raggiro? La srl acquistava merce in grandi quantità che poi pagava con assegni scoperti.

Quanto la truffa è venuta alla luce del sole, la società era già sparita. Ieri sono andati alla sbarra, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di bancarotta fraudolenta. I truffatori sono Massimo Curcio, 35 anni, romano, Menconi Ceccardo, 61 anni di Massa Carrara; di Fermo Osvaldo Mappelli, 60 anni di Bergamo; di Vincenzo Ammirata, 60 anni di Cosenza.

I primi due erano considerati gli amministratori della società, gli altri due i coordinatori delle operazioni e diretti interlocutori delle aziende raggirate. La società di Villorba avrebbe acquistato la merce senza poi pagarla (ricorrendo spesso agli assegni scoperti) e l’avrebbe poi fatta sparire. Ai quattro viene contestata la bancarotta fraudolenta. I fatti si sarebbero svolti tra il 2004 e il 2005. Sono sedici gli imprenditori truffati dalla Humanae Risorsae.

Ecco l’elenco delle aziende truffate con le rispettive somme perse: Piero Dalla Valentina di Sacile (6.077 euro), Moro Service srl di Treviso (18.732 euro), Isolveneto di Quinto (19617 euro), Miotto e Zanella di Valdobbiadene (31.326 euro), Icar (12.414 euro), Sicurblock di Treviso (22.361), Gruppo Effe srl di Treviso (19.440 euro), 3PeC Illuminazioni (11.212 euro), Arco Arredamenti srl di Viareggio (23.340 euro), Wurth srl di Bolzano (92.291 euro), Ip International Product di Milano (7.076 euro), Aertecnica di Cesena (34.753 euro), Athena Lux di Gruaro (21.187 euro), Delma di Limena (53.532 euro), Cembre di Brescia (16.872 euro), Polysistem di Rieti (14.181 euro).

In tutto, complessiavamente, 435 mila euro. Per la Humanae Risorsae è in corso la procedura fallimentare presso il tribunale a Treviso. L’udienza a carico dei quattro titolari della società è stata rinviata al prossimo ottobre