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28 novembre 2024

Vittorio Veneto

Innovazione, "Il Comune non è autosufficiente"

L'opposizione non ci sta

| Julia Gardiner |

| Julia Gardiner |

Innovazione,

VITTORIO VENETO - “Con l’incarico al Centro Studi Usine si prefigura l’ipotesi di danno all’erario del Comune di Vittorio Veneto”. A sostenerlo sono il consigliere comunale del PD Alessandro De Bastiani e il segretario cittadino del PD Barbara De Nardi sulla base di numerosi pronunciamenti della Corte dei Conti relativi a casi del tutto simili.

Riepiloghiamo la materia del contendere: nell’aprile scorso l’amministrazione incarica il Centro Studi Usine di redigere un piano di valorizzazione di Serravalle Nord per il quale elargisce subito 10 mila euro e si impegna a corrisponderne altri 29.500 in caso di accoglimento e finanziamento del progetto da parte della Regione. Motivo dell’incarico esterno: “Il Comune di Vittorio Veneto non è dotato di professionalità qualificate in materia
di innovazione e riqualificazione commerciale in grado di espletare quanto richiesto dal Decreto Regionale del 2012 rispettandone le scadenze”.

Il Comune di Vittorio Veneto conta circa 30 dipendenti operanti negli uffici delle Aree politiche Infrastrutturali e Aree Politiche Territoriali. De Bastiani e De Nardi si chiedono, quindi, se tra questi dipendenti sia possibile che non ci sia nessuno “in grado di redigere un progetto di valorizzazione di Serravalle Nord da presentare in Regione”.

“Riteniamo altamente rischiosa la scelta fatta dall’amministrazione comunale, tanto da poter comportare, per chi l’ha assunta, la condanna al risarcimento dei danni consequenziali, perché, come ha ricordato la Corte dei Conti in diverse occasioni, l’affidamento del medesimo incarico ai dipendenti del Comune può sicuramente restringere la spesa” affermano i due esponenti del PD cittadino.

“Gli enti pubblici sono tenuti” proseguono De Bastiani e De Nardi “a provvedere ai compiti istituzionali con la propria organizzazione e il personale dipendente e il ricorso a personale esterno è ammissibile solo nel caso in cui sia impossibile provvedere altrimenti ad esigenze eccezionali e impreviste, di natura transitoria. Il ricorso all’istituto della consulenza esterna per lo svolgimento di attività ordinarie dell'ente, viola i principi della «autosufficienza» organizzativa, della temporaneità ed eccezionalità degli incarichi”.

“Come possiamo dire di essere di fronte a una esigenza eccezionale e imprevista, nel caso di un bando regionale pubblicato 4 mesi prima (sic!!) della delibera che affida l’incarico ad Usine? Il prossimo passo sarà dirci che il bilancio del Comune è “esigenza eccezionale e imprevista” e dovrà essere redatto da un professionista esterno?” concludono polemicamente De Bastiani e De Nardi.

 


| modificato il:

Julia Gardiner

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