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26 novembre 2024

Un paio di occhiali nuovi

Categoria: Altro -

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Emanuela Da Ros | commenti | (1)

Daltonici, presbiti, miopi e ipermetropi-leggermente-astigmatici come me,

quante volte avete cambiato occhiali nella vita?

No: non è un sondaggio. E' pura Curiosità, con la C grande.

Ieri mi sono portata a casa un paio (anzi: un tetrapaio) di occhiali nuovi. E, mentre scrivo, li ho qui con con me. Sul naso. Tra il naso, le pupille, la fronte, il ciuffo scomposto di capelli.
Con gli occhiali nuovi vedo Tutto, con la T grande.

Vedo più grandi le lettere sulla tastiera, più grande questo parafoglio di word, più grande questo monitor. Vedo più grandi le mie dita (oh, mamma: mi devo mettere un po' di smalto trasparente). Spero di vedere più grandi gli errori e i refusi di cui di solito mi accorgo solo (oh, mamma!) quando ho già postato tutto.

E' un'esperienza Grande vedere più Grande (probabilmente nella sua dimensione canonica) gli oggetti, gli strumenti che hai a disposizione; vedere più grandi le persone a cui vuoi un grandissimo (leggi: incommensurabile) bene, come i figli.

Oggi ho visto Stefania e Umby così come sono nella realtà: Grandi. Be'. erano rannicchiati/accucciolati/acciambellati sul divano in un abbraccio faterno con i-Pad incorporato, per cui le dimensioni le ho calcolate a occhio, ma il mio occhio (con occhiale) ci vedeva be-nis-si-mo. E li distingueva in tutta la loro fiera/arguta adolescentegiovanegaiezzatuttaunaparola.

Perché gli occhiali (e dentro di me sentivo De Andrè cantare i "mendicanti di vista") non servono solo a mettere a fuoco la superficie, ma a incendiare la sostanza.

Poi, volendo andare per il sottile, con gli occhiali è vero che si possono prendere delle cantonate bestiali. Quando mi sono guardata allo specchio, mica mi sono riconosciuta. Dietro le lenti (da ingrandimento) ho visto i miei occhi con il trucco sbrodoloso, le grinzette (cfr. Giorgio Baffo, poeta veneziano) formato aracnozampine, un paio di segni di punteggiatura  sul naso e una roulette di rughette ai lati della bocca (ma non era la mia è impossibile che fosse la mia) che mi chiedeva: Che hai da fissare?

Perché gli occhiali servono, indubbiamente, se devi vedere, ma se non vuoi guardare, be': c'è sempre l'ipermetropia astigmatica che ti viene in aiuto.

http://www.youtube.com/watch?v=MAN30uMp1f4

 



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I ociài nóvi

Se i ociài se spéta màssa de canbiàr
no se riésse pi a lèzer e gnànca vardàr
tut quel che intorno a nàltri vén de bèl
la faméja, i amízi e se in càpia vén l'osèl.

Al cunicét par casa se stenta a trovàr
par no dir de l'ago có se deve pontàr
se pol vér dée dificoltà ànca in cusína
e ris-ciàr de butàr sal sul late a.a matína.

Pur tròpo i ociài nóvi la vista i milióra
ànca pàe fémene a.a matina bonóra
e no senpre al spècio dée me bràme
al ve dís che sé le pi bèe del reàme.

Carlo



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