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09 novembre 2024

Castelfranco

EX FRAM, INAMMISSIBILE IL NUOVO RICORSO AL TAR

Secondo il Tribunale non sarebbe una concreta lesione della sfera giuridica dei ricorrenti

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Castelfranco - Nuovo ricorso contro il piano particolareggiato ex Fram: “Inammissibile”. Il Tar si è pronunciato il 14 maggio scorso. A pronunciare la sentenza, la seconda sezione, con l’intervento dei magistrati Claudio Rovis, Riccardo Savoia e Domenico Landi.

Il ricorso, presentato l’11 aprile scorso da quaranta cittadini di Castelfranco, per lo più residenti nella zona in questione, era stato promosso contro il Comune di Castelfranco ed i proprietari dell’area, Veneta Generale Abbigliamento Srl, Finnest Srl, Gino Carlon, Pierina, Imelda, Gina e Ivano Laio, Guglielmo ed Emanuele Trinca.

Il Tar non ha riconosciuto le ragioni dei ricorrenti, così come avvenuto per il ricorso presentato lo scorso anno, seppure fossero state portate nuove motivazioni che, almeno teoricamente, avrebbero dovuto comprovare l’illegittimità della procedura attuata dal Comune di Castelfranco.

“Il ricorso – si legge nella sentenza del Tar – è inammissibile per difetto di legittimazione, prima ancora che improcedibile per carenza di interesse, alla luce della giurisprudenze che consente l’impugnazione della disciplina urbanistica di aree estranee a quelle di proprietà del ricorrente qualora incida direttamente sul godimento o valore di mercato delle aree stesse, o comunque su interessi propri e specifici dell’istante”.

Quindi, in sostanza, secondo il Tar non ci sarebbero danni per chi abita nei paraggi dell’area. La sentenza specifica ulteriormente: “In mancanza di una concreta lesione della propria sfera giuridica non vi può essere interesse ad impugnare, posto che non è sufficiente, al fine di radicare la legittimazione al ricorso, la semplice affermazione che la nuova disciplina urbanistica delle aree adiacenti avrà ripercussioni anche all’esterno delle stesse, ma occorre dimostrare che tali ripercussioni si caratterizzeranno in maniera sicuramente pregiudizievole, in quanto, per esempio, comporteranno una limitazione del bene ovvero un suo depauperamento”.

Chiarissimo. Avranno sicuramente da ridire i ricorrenti, ma di fatto la buona volontà e gli sforzi, anche economici, non sono serviti a nulla. Da parte dei cittadini promotori dell’azione legale c’erano buone speranze di bloccare tutto.

La settimana scorsa era partita anche la raccolta fondi per sostenere il ricorso che sarebbe dovuta proseguire con una serie di incontri nei quartieri e nelle frazioni, ma il Tar ha ammazzato l’entusiasmo prima ancora che si iniziasse. MC

 


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