OMBRALONGA: LA SOLITA, MA COL FINALE TRAGICO
Tragico incidente per un ragazzo che tornava dalla giornata di festa.
Treviso - Si è conclusa con una tragica disgrazia quella che doveva essere l’Ombralonga della svolta, quella che – sotto l’egida dell’Ascom - si avviava a diventare la manifestazione per la promozione delle eccellenze enogastronomiche della Marca, volano del turismo, una sorta di Friuli Doc dove vengono messe in vetrina e in degustazione le specialità di tutta la regione, dove il vino non manca di certo, ma dove non si vedono ragazzini alticci che vomitano agli angoli della strada.
Alle 19.15 fortunatamente al Pronto soccorso del Ca’ Foncello di Treviso la situazione era tranquilla, nessuno era ricorso alle cure dei sanitari, mentre verso le 16 il tendone allestito dalla Croce Rossa in piazza Indipendenza aveva soccorso 6-7 ragazzi che avevano esagerato con l’alcol. In serata la drammatica notizia. Un ragazzo è finito sotto a un treno. E la colpa dell'incidente si deve probabilmente imputare proprio al vino comsumato copiosamente durante l'Ombraloonga.
Che è stata l'Ombralonga di sempre, che è vero ha richiamato migliaia di giovani anche da fuori regione, ma giunti in città non tanto per apprezzare la buona cucina nostrana o fare i turisti, ma semplicemente per avere la licenza di ubriacarsi. Ancora una volta Treviso è stata lordata, ma questa volta a pagare il conto degli spazzini sarà l’organizzazione targata Gigi Gazzotti, visto che il Comune non ha concesso il patrocinio alla manifestazione.
"Ci eravamo dati tre anni di tempo - ha detto Pomini l’altro giorno nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione - per cambiare la manifestazione, l’obiettivo è quello riuscire a modificarla radicalmente, accompagnandola verso un cambiamento condiviso e necessario, da costruire sulla base di regole ferree abbinate a nuove progettualità e sinergie, per farla diventare sempre simile alla vicina “Friuli doc”.
Oggi siamo al secondo anno, verificheremo i risultati lunedì”. Presto sapremo se l’edizione 2008 sarà l’ultima, oppure se la kermesse avrà un futuro. Dino de Poli qualche giorno fa laconico aveva detto "assè che a mora in pase". Chissà se è davvero giunta l'ora del requiem.
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