Notte prima delle primarie
Anche se hanno in comune i "voti", le primarie si possono paragonare agli esami? La risposta di Barbara De Nardi, che lancia un sassolino provocatorio
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO - Le primarie come gli esami di maturità?
Chissà se, a parte i voti (presi o dati), tra i due eventi c'è una corrispondenza.
Le primarie del 30 dicembre, in provincia di Treviso vedranno candidati 9 aspiranti ai seggi di Camera e/o Senato. I nove candidati non avranno interrogazioni da sostenere, verifiche o prove di abilità in cui cimentarsi. "Di fatto - dice Barbara De Nardi - i candidati non avranno nemmeno il tempo di fare una campagna elettorale visto che da oggi al giorno delle votazioni mancano sei giorni e almeno tre di questi sono festivi".
Barbara De Nardi, in questa vigilia delle primarie, in questa "settimana prima degli esami" non starà a guardare. Lei è la candidata più giovane tra i 9 aspiranti al Parlamento in seno al Pd. La sua candidatura, come quella degli altri otto contendenti (5 maschi e 4 femmine) è stata sostenuta da una lunga lista di firme di iscritti al Pd.
Ed è proprio l'età a incuriosire (per prima) la De Nardi. Che proprio non capisce i suoi coetanei. "Non ho mai avuto un atteggiamento giovanilistico a priori - dice De Nardi - ma le Primarie sono nate da un'esigenza precisa: quella di aprire le porte della politica ai ragazzi. Ai giovani. Mi stupisce quindi che, a parte la sottoscritta. nessun altro giovane abbia pensato almeno di provarci, di mettere la sua candidatura accanto a quella di personaggi che la storia della politica un po' l'hanno già sperimentata:"
Per Barbara De Nardi più giovani alle Primarie avrebbero reso la consultazione un'arena di confronto, un'occasione di condivisione da prendere al volo. O al voto.