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28 marzo 2024

Treviso

OLIMPIADI 2012, PROVACI ANCORA FRANCESCO BRUNO

Eliminato ieri, ridarà l'assalto al medagliere il 5 agosto

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

OLIMPIADI 2012, PROVACI ANCORA FRANCESCO BRUNO

TREVISO – Nella prima serie di dieci colpi 99, a un punto dalla perfezione del cento. Nella seconda solo 95, ma nella terza su di nuovo sino a 97, a un tris di tacche dal paradiso. Poi, però, la stanchezza ha iniziato a farsi sentire, forse più mentale che fisica, ed è cominciata la discesa: 96 punti nel quarto turno, appena 93 nell'incubo del quinto e 94 nella resa dell'ultimo. E' questo il tabellino fatto segnare ieri da Francesco Bruno, foggiano di origine ma trevigiano d'adozione, che nelle qualificazioni olimpiche di pistola ad aria compressa da 10 metri ha messo assieme 574 punti su un massimo di seicento.

Nove in meno di quelli necessari per entrare nella batteria degli otto che nel pomeriggio si sono giocati la finale. E dieci in meno di Luca Tesconi, toscano che poi è andato a prendersi la medaglia d'argento. Pochi? Quanto è bastato per farlo scivolare al 29esimo posto, su 44 partecipanti. Perché tra gli atleti che da tutto il mondo hanno conquistato il pass per le Olimpiadi pure una virgola fa differenza. E Francesco, che si allena nel poligono della Fonderia e che pochi giorni prima di imbarcarsi per l'Inghilterra aveva confessato di non amare troppo quella distanza ravvicinata, nonostante l'avesse conquistata a suon di ori tra Sydney e Seoul, lo sa molto bene. E se lo terrà a mente anche il 5 agosto, quando potrà tentare l'ultimo assalto al medagliere. Stavolta nella sua specialità preferita: la pistola libera da 50 metri.

Perché certi atleti riescono ad esprimersi al meglio proprio quando agli occhi delle persone comuni le prove si fanno più difficili e centrare il bersaglio pare decisamente più complicato. “Con la pistola libera da 50 metri ha sempre tirato meglio, anche se si era qualificato pure per quella ad aria compressa – ha spiegato ieri la moglie Antonella Birardi, rimasta nella sua casa di via Pastro a Villorba con la figlia Alice, 3 anni, mentre cercava di informarsi attraverso internet sull'andamento della gara che né Sky né la Rai hanno mandato in mondovisione – l'emozione rimane sempre, nonostante dopo Atene e Pechino questa sia la sua terza Olimpiade, comunque l'ho sentito tranquillo e domenica prossima andremo a fare il tifo per lui”.

Perché in quella giornata si giocherà tutto. “Sono già troppo teso – confessa il padre Paolo Bruno, per anni presidente della sezione del tiro a segno di Foggia – perché De Coubertin aveva sì ragione, ma solo sino a un certo punto: una gara olimpica è una gara olimpica”. Per la cronaca ieri l'oro è andato al cyborg coreano Jongoh Jin. Ma domenica prossima anche Francesco dirà la sua. Con buona pace di De Coubertin.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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