Palestre e covid: sette giorni sotto controllo
Il Governo deciderà la settimana prossima se potranno rimanere aperte
TREVISO - La spada di Damocle sulle palestre. La farà pendere per tutta questa settimana il Governo. Che ieri sera, emanando misure più restrittive con il nuovo Dpcm, si è riservato di decidere se applicarne delle altre, a cominciare proprio dalle sale da allenamento. Distanziamento sociale, difficile da osservare per la specificità dell’attività, con macchinari di dimensioni anche importanti in spazi spesso limitati. Attrezzi da sanificare ogni volta che passano di mano da uno all’altro. Mascherina che in doccia non si può certo indossare. Queste tra le ragioni addotte.
E risulta difficile oggettivamente trovarne delle altre. Arduo in definitiva scalfire il preconcetto che attività fisica non sia bene essenziale, irrinunciabile. E quindi da sacrificare, se serve e senza troppe remore. Siamo entrati in una palestra, alle porte di Treviso. Abbiamo attraversato le sale: tapis roulant, cyclette, stazione multifunzionante, “lat machine”. Alle panche o con i pesi: giovani e altrimenti giovani, donne e uomini.
E personal trainer, ad allenarli. A Tommaso, che qui lavora da un bel po’ di anni, chiediamo come la vede: “Sentivo il premier Conte parlare ieri sera e mi chiedevo se per caso è mai entrato in una palestra. Perché i protocolli noi qui li rispettiamo e anche scrupolosamente: pavimento perimetrato da nastro adesivo; distanze; barra per trazioni e vogatore rimossi per fare più spazio… Esattamente quello che avviene nei bus, nelle metro, nelle piazze e strade della movida” – colpisce nel segno. Palestre sotto controllo per tutta la settimana: “E noi continueremo a rispettare le regole come abbiamo sempre fatto, perché siamo noi i primi che, lavorando per il benessere fisico delle persone, ci teniamo a tutelare la salute di chi viene ad allenarsi; e a stare bene noi stessi che qui dentro ci guadagniamo da vivere”.
Una settimana di tempo, “per provare – ci saluta Tommaso – “non si è capito bene cosa”.