Panevin: Tradizione vs Salute, il dibattito riesplode
Picchi di PM10 nella Notte dell'Epifania in tutta la Marca
TREVISO - La notte dell'Epifania in Veneto si è illuminata come sempre dei tradizionali falò, i "panevin", ma anche quest'anno le fiamme hanno acceso un'infuocata discussione sull'inquinamento atmosferico. Mentre il profumo di legna bruciata si diffondeva nell'aria assieme ai canti tipici e i vin brulè scaldavano gli stomaci, le centraline dell'Arpav registravano picchi allarmanti di PM10, trasformando la festa in un caso ambientale.
A Treviso e Venezia, i livelli di polveri sottili hanno raggiunto rispettivamente 145 e 121 microgrammi per metro cubo, superando di gran lunga il limite di 50. Una situazione che ha fatto storcere il naso agli ambientalisti, già preoccupati per i valori oltre soglia registrati nei giorni precedenti in gran parte della regione.
Il governatore Luca Zaia, fedele alla tradizione, ha acceso personalmente quattro falò, celebrando l'antico detto "Faville verso sera, polenta pien caliera". Ma non tutti hanno brindato con lo stesso entusiasmo. Il consigliere regionale Andrea Zanoni ha criticato aspramente l'evento, sostenendo che la salute pubblica non può essere messa a rischio per "panem et circenses".
Le autorità locali si sono trovate nel mezzo di questo fuoco incrociato. L'assessore regionale all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin, ha ammesso l'impatto dei panevin sull'inquinamento, ma ha sottolineato che si tratta di un evento isolato rispetto alle 50 giornate annue di sforamento dei limiti. Dal canto suo, Mario Conte, presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso, ha difeso le misure adottate dai comuni per limitare l'inquinamento, evidenziando l'importanza di interventi strutturali durante tutto l'anno.
Ma le voci critiche non si placano. Legambiente ha lanciato un appello per ripensare la tradizione, proponendo alternative più sostenibili come spettacoli di luci, proiezioni o falò simbolici più piccoli e condivisi tra comuni. L'idea è quella di preservare lo spirito della festa senza compromettere la qualità dell'aria.
Il dibattito sul panevin riflette una più ampia discussione sul difficile equilibrio tra tradizione e sostenibilità ambientale. Mentre alcuni comuni hanno già adottato misure per limitare l'impatto dei falò, cresce la richiesta di soluzioni più ecologiche. La sfida per il Veneto nei prossimi anni sarà quella di trovare un modo per mantenere viva questa antica usanza senza mettere a repentaglio la salute dei cittadini. Una questione che, come le scintille dei panevin, continuerà sicuramente ad accendere gli animi e a illuminare le discussioni ben oltre la notte dell'Epifania.
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