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16 aprile 2024

Castelfranco

PARLA IL TITOLARE DEL BAR TARTASSATO DAL FISCO NEL GIORNO DEL GIRO

"Sono stato ingenuo, ma pareva volessero incastrarmi"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

PARLA IL TITOLARE DEL BAR TARTASSATO DAL FISCO NEL GIORNO DEL GIRO

VEDELAGO – L'arrivo del Giro esattamente davanti al proprio bar per un'esercente è un'occasione che capita una volta nella vita. Per questo Fabio Basso, 56enne titolare del bar Marconi di Vedelago, ma pure musicista e pittore di talento, si era preparato da mesi dipingendo quadri raffiguranti Coppi e Pantani per calare il suo locale nella giusta atmosfera “rosa”. Dopotutto glielo avevano detto in tanti, autorità comprese: “Ci sarà un sacco di gente, state pronti perché altrove si sono fatti trovare impreparati”.

Quanto basta per chiamare a raccolta l'intera famiglia per dare una mano al bancone in un giorno speciale: oltre a Leda, la sorella-socia, anche la sua compagna, il compagno di sua sorella e due sue figlie. Ma assieme ai corridori e agli avventori giovedì scorso è arrivato pure l'Ispettorato del lavoro, che dopo aver controllato tutto per 4 ore gli ha comminato multe per 10.500 euro. Dei quali 1.500 da pagare entro mezzogiorno del giorno dopo per non vedersi sequestrare il bar.

Perché? Perché chi è andato a dargli una mano l'avrebbe fatto “a nero”. “Ho provato a spiegare che erano parenti che mi aiutavano a titolo gratuito per una cosa che capita una volta nella vita, ma non c'è stato niente da fare – spiega incredulo – sono indignato: avevo la sensazione di parlare con gente che voleva incastrarmi, che doveva portare a casa qualcosa e che voleva solo del denaro”.

Sarebbe stato diverso se Fabio, così come Leda, fosse stato sposato e non convivente? Pare proprio di si. Pace se lui ha tre figlie e lei una. “La questione delle coppie di fatto – sbotta – siamo al Terzo mondo”. Così gli ispettori, dopo aver usato il bar per controllare gli operai che hanno montato le tribune all'arrivo del Giro, sono stati inflessibili. Tanto che il giorno dopo Diego Bottacin, consigliere regionale di Verso Nord, è arrivato addirittura a chiedere le dimissioni del direttore dell'Inail di Treviso. E Gentilini, assieme a Pettenà, ha bollato tutto come "terrorismo fiscale".

E il titolare è stato costretto ad andare a pagare la multa all'Inps di Treviso entro le 12 di venerdì, nonostante non fosse una passeggiata raggiungere il centro affollato per la partenza del Giro. In più ha dovuto mettere in regola sia la sua compagna che quello della sorella. “Ma l'attività del nostra bar basta appena per due persone – conclude amaro – non ce la faccio a far fronte alle multe e a pagare pure i contributi. Se le cose restano così mi toccherà chiudere tutto

 


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| modificato il:

Mauro Favaro

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