A PASQUA NIENTE SHOPPING!
I sindacati lanciano un appello contro le aperture nelle festività
TREVISO – La Pasqua non è fatta per lo shopping. E nemmeno per fare la spesa. A ribadirlo, i sindacati di Treviso che invitano i commercianti a tener chiusi negozi, supermercati e centri commerciali domenica prossima. Perché, secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Treviso il senso della Pasuqua, religioso e laico, sta oltre le vetrine, fuori dagli scaffali. E i cittadini, quel giorno, dovrebbero aprire le uova di cioccolato, non ridursi a "meri consumatori".
Dunque, “per liberare dal lavoro festivo anche le lavoratrici e i lavoratori del commercio”, lavoro che non porta a consumi maggiorni poichè, come ricordano i sindacati, causa crisi, " i cittadini hanno meno soldi per le spese sia durante la settimana che nei giorni di festa", Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil lanciano un appello. E chiedono a tutti di “alzare la voce perché prevalgano i valori che fanno di questo Paese una comunità con una storia di lotte e conquiste per la libertà, per la democrazia e per il rispetto della religiosità. Il lavoro non è una merce, ma un diritto costituzionale che non può essere continuamente abusato per interessi di pochi e a danno di molti”.
“Perché insistere - si chiedono i rappresentanti sindacali delle categorie del commercio - a voler aprire, oltre alle domeniche, anche nelle giornate di festività religiose e laiche come Pasqua, Pasquetta, 25 aprile 1° maggio? Si tratta di aperture che non servono né portano nuova occupazione, ma che scaricano invece pesanti disagi sui turni di lavoro con pesanti conseguenze per i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie”.
“Contrattualmente - concludono i Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - il lavoro festivo non è obbligatorio, pertanto, qualora ci siano azioni scorrette e non conformi alla contrattattazione da parte delle aziende nei confronti dei lavoratori, noi li tuteleremo come sempre fatto nelle sedi opportune”.