Patrick Zaki a Conegliano
Grande partecipazione all’incontro per la presentazione del libro “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia”, del giornalista e attivista egiziano
CONEGLIANO - Nella suggestiva cornice dell’Aula Magna del Convento di San Francesco a Conegliano, grazie all’organizzazione della libreria Tra le Righe in collaborazione con Amnesty International, è stato presentato il nuovo libro di Patrick Zaki “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia” edito da La Nave di Teseo. Zaki già in giornata aveva avuto un incontro in città con gli studenti del liceo scientifico Marconi, presso l’auditorium dell’Immacolata, parlando dell’importanza del rispetto dei diritti umani per una società più giusta. Riccardo Huster, cotitolare della libreria Tra Le Righe di Conegliano, ha presentato l’evento, mentre l’introduzione è stata affidata a Davide Vestidello, rappresentante di Amnesty International a Treviso.
L’intervista è stata condotta dal giornalista Mario Orefice, coadiuvato dalla traduzione di Lara Bordignon di Amnesty International Italia. Il giovane giornalista e attivista per i diritti umani e la libertà di espressione ha un rapporto intenso con l’Italia, dove ha svolto gli studi post accademici a Bologna, sua città d’adozione. La storia di Patrick Zaki è salita agli albori della cronaca grazie all’attivismo del mondo accademico felsineo, da Bologna infatti iniziarono le prime manifestazioni per la sua liberazione quando fu arrestato. In una sala gremita, l’attivista per i diritti umani ha raccontato del suo arresto e della detenzione in Egitto, a causa del suo attivismo politico e di tre articoli in cui denunciava come nel suo paese ci fosse un’assenza di libertà ed uguaglianza nei confronti della minoranza cristiana ortodossa copta, cui appartiene. Nel libro si narra come per oltre venti mesi è stato detenuto in un carcere in cui mancavano totalmente le minime regole a tutela dei diritti umanitari, dormendo per terra, in una cella sporca e priva di servizi igienici, avendo solo un’ora al giorno per potersi muovere.
Torture, pestaggi, minacce, privazioni, costrizioni psicologiche e annullamento della personalità, sono alcune delle pene sofferte da Zaki durante la sua detenzione in Egitto, come testimoniato anche dai racconti del suo avvocato e della sua famiglia che non ha mai lasciato El Cairo. Nelle calme parole dell’attivista si è potuto comprendere l’atroce esperienza umana vissuta, ma anche la consapevolezza di essere dalla parte giusta della storia, lottando per la democrazia e l’uguaglianza, difendendo anche i diritti umani dei colpevoli come attestazione di civiltà di una società.
Come non perdere l’equilibrio in simili situazioni? Il segreto è nella routine, nel tenere sempre alta l’attenzione, sia verso l’esterno che l’interno, ovvero tenendosi informato grazie alle radio ed ai notiziari della BBC, ma anche difendendo i compagni di detenzione verso i quali venivano perpetrati abusi. Nel cercare ogni giorno un obbiettivo da raggiungere: parlare con qualcuno, un libro letto, farsi gli scacchi con il sapone e imparare a giocare, la minima attività fisica concessa. Anche seguendo il calcio, di cui è appassionato, per rimanere attaccato alla quotidianità, dalla quale il carcere tende a distaccarti. “Se ti isoli sei debole e avranno la meglio su di te, perché tendono ad annullarti come essere umano”: della lunga esperienza carceraria Zaki ha serbato questa convinzione, ha compreso come solo una quotidiana reazione poteva permettergli di sopravvivere in quell’inferno.
E’ possibile un parallelo con la drammatica esperienza di Giulio Regeni? Per Zaki non ci sono contatti, se non l’aver vissuto l’esperienza della tortura, ma come ha sottolineato l’attivista, Regeni è un punto altissimo, una tragica storia umana di un valido ricercatore, cui spera che si possa dare un epilogo di giustizia. E’ pericoloso essere al centro del potere in un carcere, Zaki questo lo ha sempre considerato, in quanto ha sempre denunciato gli abusi sofferti da lui e dagli altri carcerati. Il chiedere giustizia, il denunciare le violenze verso l’esterno raccontandolo alla famiglia e all’avvocato, era propagare un eco che arrivava sino ai media. Tutto il mondo ha conosciuto la sua esperienza, ma ce ne sono migliaia che vivano e muoiono nel silenzio, perché non hanno nessuno. Credere nella democrazia è farlo anche per loro, indipendentemente dalle loro colpe, vere o presunte. C’è stato spazio anche per una parentesi sul conflitto in Palestina, secondo Zaki i governi occidentali dovrebbero fare serie pressioni per risolvere e spingere verso una pace che è sempre più urgente, con gli oltre 31.000 morti e la popolazione ridotta allo stremo costretta a mangiare il cibo per gli animali.
Ma anche l’Occidente dovrebbe guardarsi in casa e risolvere i problemi di diritti umani e libertà, che talvolta tende a nascondere ma che quotidianamente emergono: studenti bastonati, la storia di Ilaria Salis in Ungheria, nuovi focolai di repressione che parevano condannati dalla storia e che invece riemergono. La partita dei diritti umani è lunga, quando pensiamo di aver raggiunto un traguardo riemergono i problemi, purtroppo quotidianamente vediamo repressioni di libertà verso le quali non bisogna abbassare l’attenzione. “Vedere tutta questa gente che affolla, come oggi, le sale dove parlo mi fa pensare che ci sia attenzione per i diritti umani, che si voglia cambiare in meglio in futuro”. Nel finale, c’è stato anche un momento più leggero, quando Zaki ha ricordato come Bologna ormai sia la sua città d’adozione, dove si sente a casa e ama camminare per i luoghi a lui cari: Via Zamboni con l’Università, lo stadio Dall’Ara con il Bologna di cui è tifoso, Piazza Maggiore che raggiunge di notte per sedersi a leggere sui gradini. Parlando della sua famiglia, sorridendo ha ricordato come a casa fosse visto come un pazzo per la sua attività umanitaria: avrebbe potuto fare tranquillamente il farmacista, sposarsi, farsi una famiglia e vivere agiato, invece, ha deciso di percorrere la via tortuosa del giornalismo d’inchiesta in un paese difficile. “Ma la vita cos’è se non serve a qualcosa? Questo principio mi ha sempre guidato, è parte del mio carattere”.
Per poter vedere interamente l’evento: E -Con https://www.youtube.com/watch?v=mFazkev3_G0