Patto dei sindaci della Pianura Padana contro lo smog: "Più fondi da Governo e Ue"
Da gennaio a marzo 2024 Treviso ha già raggiunto i 35 giorni di sforamento per concentrazioni di Pm10 previsti in un anno
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi, come sindaci e sindache, amministratori e amministratrici locali, siamo chiamati a fare la nostra parte a partire dai nostri territori, impegnandoci nel promuovere misure sempre più attente all’ambiente.
Siamo consapevoli, però, che quando parliamo di aria non possiamo limitarci ad indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’intera Pianura Padana”.
Lo hanno ribadito ieri, nella giornata della Terra, i sindaci delle principali città della Pianura Padana, Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente regionale Anci, e Beppe Sala sindaco di Milano, insieme a Stefano Lo Russo sindaco di Torino, Mette Lepore di Bologna e Luigi Brugnaro sindaco di Venezia, che si sono incontrati al Teatro Studio Melato di Milano per sottoscrivere il patto trasversale per un’aria più pulita.
Nei primi tre mesi dell’anno il quadro è preoccupante, come riporta Legambiente Veneto: “da gennaio a marzo 2024 sono 4 le città venete già fuorilegge, avendo superato il limite di 35 giorni l'anno di concentrazione di Pm10. Sono Verona (44 giorni di sforamenti), Vicenza (41), Padova (39) e Venezia (36). Seguono Treviso (35) e Rovigo (34)”. “Negli ultimi anni ed in particolare negli scorsi mesi, in tutti i nostri Comuni, il livello di inquinamento dell’aria ha superato troppe volte i limiti consentiti e questo rappresenta un rischio per la salute e il benessere della popolazione” si legge nel testo sottoscritto dai sindaci.
“L’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria costituisce una minaccia costante al benessere psicofisico dei nostri cittadini e delle nostre cittadine. Salute e tutela dell’ambiente sono quindi un binomio sempre più inscindibile della nostra epoca su cui è necessario orientare l’azione politica e le strategie dei prossimi anni”.
“La qualità dell’aria nella Pianura Padana è fortemente influenzata dalla sua conformazione geografica, essendo situata in un avvallamento dove smog e polveri tendono ad accumularsi. Parliamo, inoltre, di un’area in cui vi è una massiccia presenza di attività antropiche: vi risiedono oltre 20 milioni di abitanti e vi è generato più del 50% del PIL nazionale. La crisi climatica comporta fenomeni meteorologici sempre più estremi come periodi di siccità più frequenti e duraturi, alternati a piogge sempre più violente, che contribuiscono all’accumulo di inquinanti, compromettendo ancora di più la qualità dell’aria”
Per questo i primi cittadini chiedono un impegno a tutti gli amministratori e fondi al governo e all’Ue: “Come sindaci, amministratori e amministratrici locali, dei Comuni della Pianura Padana vogliamo dire che ci siamo e vogliamo ribadire il nostro concreto impegno a promuovere, in tutte le nostre amministrazioni, misure virtuose per l’ambiente ma siamo consapevoli, altresì, che le nostre forze, ma soprattutto le nostre risorse, non bastano e per questo chiediamo, con un’unica e forte voce, all’Italia e all’Europa di essere al nostro fianco in prima linea. Chiediamo al Governo italiano di rendere disponibili con urgenza investimenti dedicati a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente dei trasporti di persone e merci e delle attività agricole ed industriali.Chiediamoinvestimenti concreti sul finanziamento e la sostenibilità del trasporto pubblico locale, soprattutto nella transizione a mezzi elettrici.
Chiediamo anche fondi straordinari per i piani di sostituzione delle caldaie obsolete e, più in generale, per l’efficientamento energetico degli edifici e la riforestazione urbana, in tempi rapidi e con un sistema di erogazione agile ed efficiente. Chiediamo all’Unione Europea di fare la sua parte: perché l’area padana è uno dei casi più critici, per le caratteristiche territoriali e l’alta densità abitativa e produttiva. Crediamo che l’unica soluzione sia un piano straordinario a tutti i livelli. La questione della qualità dell’aria non può essere affrontata solo in modo occasionale e su scala comunale: è una sfida continua e costante che coinvolge tutti gli attori del territorio. Chiediamo un forte coordinamento delle azioni, anche tramite una struttura speciale commissariale, che, in accordo con i nostri Enti e coinvolgendo anche le Regioni, ci aiuti a individuare azioni ed obiettivi possibili; che ci aiuti a raggiungerli anche tramite l’erogazione di fondi e risorse, da affiancare a quelle del Governo, per far fronte ai tanti interventi”.
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