Polemica sull'ospedale di Vittorio Veneto
L'attacco del comitato per la difesa della sanità pubblica Alta Marca, l'Ulss 2 risponde: "Sterili polemiche"
VITTORIO VENETO - “Con il peggiorare della situazione pandemica il nostro ospedale paga un altro enorme dazio al coronavirus. I reparti stanno nuovamente chiudendo”. Adriano Botteon, portavoce del comitato per la difesa della sanità pubblica Alta Marca, torna sulla questione relativa all’ospedale di Vittorio Veneto, che potrebbe essere convertito, per la terza volta, in Covid Hospital. Tutto dipenderà, ovviamente, dal numero dei contagi e dei ricoveri. “Una situazione di grande disagio che va a toccare tutto il Vittoriese, mentre nelle località con ospedali non Covid la situazione cambia in misura minore, anche se anch'esse subiscono sovraffollamento e disagi a causa della pressione delle richieste che provengono dalle nostre zone”, dichiara Botteon.
“Con il ritorno ciclico dell'emergenza la nefasta etichetta di ospedale covid reintroduce e aumenta i disagi e i disservizi per i cittadini, svilisce le professionalità ed acuisce il depotenziamento del nostro ospedale – aggiunge il portavoce del comitato -. Va notato che in due anni e dopo tre ondate pandemiche nulla è stato fatto a Vittorio, né per adeguare le strutture in modo da garantire il mantenimento degli interventi di sanità ordinaria, né per attivare i quattro posti letto di terapia Intensiva, previsti dalle schede ospedaliere regionali del 2019 e più volte pubblicamente promessi dall'Ulss, che avrebbero consentito l'assunzione di personale specializzato”.
La replica di Michelangelo Salemi, direttore dell’ospedale di Vittorio Veneto, non si è fatta attendere. “Spiace constatare come anziché cogliere gli immani sforzi dell’azienda sanitaria si preferiscano sterili polemiche, mai come ora totalmente inopportune, oltre che destituite di fondamento – dichiara il direttore -. Ad essere presa di mira, e non è la prima volta che ciò accade, non è solo l’azienda sanitaria ma l’operato quotidiano delle migliaia di donne e uomini che, con grande spirito di abnegazione, cercano di dare risposte alle esigenze clinico assistenziali incessanti e su diversi fronti”. “In questo contesto caotico, dettato dal mutare giornaliero dell’epidemiologia delle infezioni da Covid e di conseguenza dal sempre crescente numero di assisiti che necessitano di cure dedicate, il presidio ospedaliero di Vittorio Veneto è, secondo indicazioni regionali, la struttura che deve fronteggiare, insieme agli ospedali degli altri distretti, l’emergenza. Questo porta inevitabilmente ad una riorganizzazione delle attività di medici, infermieri, operatori sanitari, personale addetto ai servizi di pulizia e sanificazione, addetti alla ristorazione, che si vedono spesso costretti ad assistere un elevato numero di pazienti – dichiara ancora Salemi -. Vittorio Veneto, oltre ad avere attivato ben quattro aree di degenza per un totale di più di 100 posti letto per pazienti Covid, di diversa intensità di cura, sta comunque garantendo le attività di ricovero di area medica non Covid, l’attività specialistica in urgenza e non solo, oltre ad alcune attività di sala operatoria, quali ad esempio tutti gli interventi oncologici dell’U.O.C. di otorinolarigoiatria, ecc. Non ci stancheremo mai di dirlo, abbiamo fronteggiato, doverosamente e con orgoglio, per più di un anno intero questo disastro di proporzioni bibliche e per farlo abbiamo dovuto riorganizzare i servizi nel migliore dei modi anche verso l’ospedale di Conegliano, spostando lì ad esempio l’attività della chirurgia generale e non solo, per evitare la chiusura definitiva delle attività clinico assistenziali, cosa che in altre realtà di altre Regioni invece è stato fatto”. Per quanto riguarda invece i quattro posti letto di terapia intensiva, “che comunque sono già stati allestiti provvisoriamente in prossimità del blocco operatorio del polo ospedaliero di Costa per dare assistenza ai casi Covid più gravi, la fase progettuale è in corso”. L’aggiunta di un piano permetterà inoltre di “realizzare ulteriori 15 ambulatori”, spiega Salemi. I lavori dovrebbero iniziare il prossimo anno. “La priorità dell’azienda è quella di rinforzare le attività del presidio ospedaliero di Vittorio Veneto”, conclude il direttore.