Poste, al centro logistico di Castagnole lavoratori al freddo e senza carta igienica per 20 giorni: "La pazienza ha un limite"
La denuncia arriva dal sindacato dei postali Cisl Spl Belluno Treviso: "Chiediamo un intervento urgente da parte di Poste"
| Isabella Loschi |
PAESE - “Al Centro logistico di Poste Italiane a Castagnole i lavoratori sono costretti a operare in condizioni di grande disagio”. La denuncia arriva dal sindacato dei postali Cisl Spl Belluno Treviso. Stando a quanto riferiscono i rappresentanti sindacali da almeno dieci giorni, le temperature all’interno della struttura si aggirano tra i 14 e i 17 gradi, insufficienti per garantire un ambiente lavorativo adeguato. Nei due settori del centro, dove circa cento dipendenti suddivisi in quattro turni si occupano dello smistamento e dell’incasellamento della posta, la situazione è ormai insostenibile.
“Il problema era già stato segnalato ai primi di dicembre – spiega il segretario generale Marco Pertile – e, dopo un intervento iniziale con la sostituzione di una sonda, sembrava risolto. Tuttavia, il guasto si è ripresentato almeno una decina di giorni fa, con il risultato che questa mattina in alcune aree la temperatura era di appena 14 gradi. Chiediamo un intervento urgente da parte di Poste Italiane per ripristinare condizioni dignitose di lavoro per i dipendenti. In caso contrario, siamo pronti a mobilitarci e a segnalare la situazione agli organi preposti, in particolare allo Spisal”.
Oltre al problema del freddo, la Cisl Slp segnala un’altra grave carenza: per venti giorni, nello stesso centro logistico, è venuta a mancare la carta igienica. Solo grazie all’intervento diretto di Pertile e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza la situazione è tornata alla normalità, garantendo almeno le condizioni igieniche di base. “La pazienza ha un limite – conclude il rappresentante della Cisl Slp – e non siamo più disposti ad accettare che i lavoratori subiscano queste condizioni. Il problema della carta igienica è stato risolto, ma quello del freddo no: chiediamo a Poste Italiane d’intervenire immediatamente”.
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