PRIMO MAGGIO AL LAVORO, LA CISL DICE NO
I sindacati chiedono di tenere le serrande abbassate per consentire ai lavoratori di celebrare la loro festa
| Laura Tuveri |
TREVISO – Come sempre, all’avvicinarsi del primo maggio, Festa del lavoro, si accendono le polemiche fra commercianti e sindacati. I primi vorrebbero tenere le serrande alzate, i secondi ritengono sia un diritto dei lavoratori celebrare la festa a loro dedicata.
“Onorare la Festa del lavoro e poter partecipare alla grande manifestazione che abbiamo organizzato a Treviso è un diritto di tutti i lavoratori, anche di quelli del commercio”. Lo afferma Mirco Ceotto, segretario della Fisascat di Treviso, la Federazione di categoria della Cisl che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici del terziario, del turismo e dei servizi.
Ceotto interviene in merito alle polemiche relative alla decisione manifestata da parte di alcuni esercizi commerciali di tenere aperto anche domenica prossimo, primo maggio. Secondo il sindacalista di tratta di un giorno in cui i negozi devono stare chiusi, come stabilisce anche un accordo siglato con Confcommercio.
A Treviso centro resteranno aperti solo pochi negozi, quelli della grande distribuzione e le catene del tessile. “Vorrei sottolineare – prosegue il sindacalista - che non è di certo aprendo il primo maggio che un’azienda della grande distribuzione cambia il suo bilancio”. Ecco perché Ceotto invita i lavoratori alla manifestazione organizzata dai sindacati e a onorare la Festa del lavoro.
Secondo la Fisascat la “partita” delle aperture nei giorni di festa, andrebbe gestita a livello provinciale, visto che ciascuna provincia ha le sue caratteristiche e perché la legge Bersani ha il suo fulcro nel rapporto con sindaci. “No, pertanto, ad iniziative di sciopero regionali, perché non rispondono alle caratteristiche della legge e dei diversi territori veneti”, conclude Ceotto.