La replica dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie
Dopo le dichiarazioni del Direttore della Cna di Treviso sul tema del tracciamento delle varianti arriva la risposta della Regione
TREVISO - Dopo le dichiarazioni del Direttore della Cna di Treviso dalla Regione è giunta una replica sul tema del tracciamento delle varianti. L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie puntualizza, quindi: «L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente pubblicato il secondo report su “Prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia” (Rapporto n. 2 dell’11 giugno 2021), da cui emerge come il Veneto sia la Regione che ha depositato, in termini assoluti, il maggior numero di sequenze (885) sulla piattaforma nazionale I-Co-Gen.
Rispetto a questa fotografia, il numero di sequenziamenti depositati è ulteriormente aumentato, e ad oggi nel database internazionale GISAID sono state depositate per il Veneto 1.145 sequenze (su 31.059 depositate a livello nazionale), a cui devono essere sommate 2.479 sequenze parziali per l’identificazione delle varianti, per un totale di 3.624 campioni sequenziati (11,6 % dei campioni sequenziati a livello nazionale). Calcolare la percentuale di sequenze eseguite rispetto al numero di tamponi è fuorviante, perché ovviamente penalizza chi, come il Veneto, ha eseguito fin dall’inizio dell’epidemia un numero estremamente elevato di tamponi (ad oggi più di 8 milioni di tamponi eseguiti, seconda solo alla Lombardia con 11 milioni ma con il doppio dei casi).
Ricordiamo anche che il Veneto ha depositato le prime sequenze in GISAID il 10 Aprile 2020, fra i primissimi a livello nazionale, e da allora ha continuato in modo regolare ad alimentare i database nazionali ed internazionali. E’ certamente vero che l’Italia, in generale, sequenzia un numero di campioni ancora basso se confrontato con altri Paesi europei ed extraeuropei, UK e USA in particolare. Finora le Regioni si sono dovute attrezzare a livello locale, con finanziamenti propri, per far fronte a questa necessità: speriamo che possa esserci un supporto, organizzativo ed economico, messo a disposizione a livello nazionale in modo da potenziare ancora di più questa attività, che diventa sempre più cruciale per il controllo dell’epidemia man mano che prosegue la campagna vaccinale».
FOTO immagine di repertorio