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30 dicembre 2024

Treviso

RIFIUTI: PER LA CGIL SERVE UN CONSORZIO UNICO

Per il segretario Barbiero i tempi per l'aggregazione sono maturi

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

RIFIUTI: PER LA CGIL SERVE UN CONSORZIO UNICO

TREVISO – Per quanto riguardo la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la Cgil chiede un consorzio unico. "La semplificazione del sistema di raccolta, trattamento e lavorazione del rifiuto solido urbano può portare, in provincia di Treviso, a risparmi per due miliardi di euro.

Ma questo solo a condizione che la riduzione dei soggetti oggi attivi non riguardi esclusivamente le società di raccolta e smaltimento, ma anche i consorzi. Ed è questa la direzione verso cui chiediamo si vada". La pensa così Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro provinciale di Treviso (nella foto), secondo cui "per la Cgil l'integrazione non sarà mai completamente soddisfacente se lascia intatta la frammentazione dei soggetti che rappresentano gli enti locali nella filiera della raccolta e smaltimento dei rifiuti".

Secondo il numero uno della Cgil non può bastare l'accorpamento degli attuali gestori (Savno, Contarina, Treviso Servizi e Mogliano Ambiente per quanto riguarda la raccolta e Savno, Contarina e TrevisoServizi per gli impianti) se poi a monte rimanesse inalterata la struttura dei 5 soggetti, tre consorzi e due comuni.

“Oltre alla questione del bando Ato per l'affidamento dei servizi ad un unico soggetto e alla giusta esigenza di mantenere l'attività nel territorio, c'è la necessità vera e urgente – aggiunge Barbiero – di aggregare per risparmiare sui costi anche dei consorzi, di uniformare le tariffe a livello provinciale e quindi calmierare quanto sostenuto dalle famiglie dal punto di vista economico”.

Nella Marca, una provincia da quasi novecentomila abitanti, per snellire “la giungla di operatori" è possibile e probabilmente necessario a patto che si voglia realmente razionalizzare tutta la filiera dei rifiuti, “puntando – ha sottolineato Barbiero - ad una riduzione delle tariffe anche al crescere delle quantità, considerato che entro il 2015 raggiungeremo le 400 mila tonnellate, cioè il 15% in più rispetto ad oggi. E quando si parla di ridurre i costi - ha aggiunto il segretario generale della Cgil provinciale trevigiana - intendiamo anche i costi degli apparati dirigenti, cioè dei consigli di amministrazione".

"Alla Provincia - ha detto Barbiero - chiediamo di lavorare per dare un assetto all'intero comparto che preveda un ragionamento sulla riduzione delle attuali strutture consortili attraverso la costituzione di unico soggetto, con un unico consiglio di amministrazione, capace di essere espressione sia della Provincia che dei Comuni e del territorio.

La stella polare di questa operazione deve essere quella di una semplificazione finalizzata a trovare un minimo comune denominatore, non assecondare e mantenere divisioni che non sono funzionali al servizio ai cittadini ma solo ad un politica che vuole ritagliarsi spazi di gestione del potere".

Secondo Barbiero anche sugli impianti è necessario muoversi con la stessa razio: devono essere considerati in una visione autenticamente provinciale, portati ad una gestione efficiente soprattutto nel tentativo di dare una risposta alla chiusura del ciclo dei rifiuti, considerato che rimangono percentuali significative di rifiuto non riciclabile rispetto al quale non basta né la logica delle discariche, che sono particolarmente costose e che presentano un profilo di grande rischio ambientale, né quella di chiudere gli occhi davanti ad un problema che non si risolverà conferendo altrove tutto quanto non viene già smaltito nel ciclo attuale".

 



Laura Tuveri

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