SALTON ALLONTANATO DA ASCOPIAVE
Sostituito dall’assessore leghista Zugno. Cisl, Ggil e Pd vogliono vederci chiaro soprattutto sull'operato di Salton
| Laura Tuveri |
TREVISO - Gildo Salton, per anni sindaco di Cison di Valmarino, e per molti altri presidente di Ascopiave è stato allontanato dal questo ruolo. Diversi i commenti e le interpretazioni sulla vicenda.
Per Franco Lorenzon, segretario generale Cisl Treviso: “La traumatica defenestrazione del presidente offre l’occasione per fare qualche considerazione sulle modalità con cui viene esercitato il potere pubblico. Ha colpito il modo con cui Salton è stato messo alla porta, come se il legittimo esercizio del potere possa prescindere dal rispetto delle persone e della loro storia. Può benissimo darsi che Salton abbia cercato di “blindarsi” come direttore della società o di farsi alleati in questo o quel partito pur di rimanere al suo posto".
"Può benissimo darsi che dopo anni di gestione, fosse giusto e necessario che Salton passasse la mano, nessuno può ritenersi inamovibile. Può benissimo darsi che chi è stato chiamato a sostituirlo - e a Zugno (assessore al Bilancio di Comune di Treviso, in quota leghista, ndr) vanno i miei migliori auguri - abbia capacità e competenze tali da non far rimpiangere la passata gestione” ha detto il segretario della Cisl.
Tuttavia il segretario Lorenzon evidenzia “la sgradevole sensazione di assistere all’esercizio di un potere che non sembra voler dar conto di niente a nessuno. Intendiamoci: nessuno toglie a chi è legittimato dal consenso dei cittadini il diritto/dovere di decidere chi mettere alla guida di una utility di grande importanza e quotata in borsa. Ma questo esercizio non può prescindere né dal riconoscimento del lavoro fatto in precedenza né dal rispetto verso moltissime amministrazioni locali socie di Ascopiave. Salton può benissimo essere avvicendato, ma lascia perplessi che questo sia avvenuto ad opera di un partito che dall’alto decide di sostituirlo con un amministratore di un Comune che non fa nemmeno parte di Ascopiave”.
Lorenzon fa un’altra considerazione: “Che ora Ascopiave venga guidata senza il coinvolgimento dei Comuni soci - chiamati solo a ratificare decisioni prese altrove - significa che sta cambiando il Dna di un’esperienza di successo. Per queste ragioni, quanto sta avvenendo oggi in Ascopiave rimane un interrogativo senza, ancora, una risposta convincente”. Nella querelle interviene anche un altro sindacalista: Paolino Barbiero, segretario generale di Cgil che chiede di fare chiarezza sull’operato di Salton e di scegliere come sostituto un direttore extrapolitico questo perché secondo il numero uno della Camera del lavoro.
“I veri azionisti di Ascopiave sono i cittadini, preoccupati e arrabbiati per le sorti della multiutility. Si sta consumando una guerra intestina che brucia capitali che invece potrebbero aiutare le famiglie a reddito basso e per sostenere i comuni della Marca. I trevigiani sono indignati, basta col teatrino della politica. Così si bruciano importanti risorse che potrebbero essere utilizzate dai Comuni e a sostegno delle fasce più deboli della società”.
Questo il duro commento di Barbiero che punta il dito contro la guerra intestina che si sta consumando in Ascopiave. “Guerra indecorosa - afferma Barbiero – mossa solo dall’arrivismo personale, dall’avidità e dalla più bieca spartizione delle poltrone. La gente ne è indignata. Riceviamo giornalmente lamentele, segnalazioni e richieste di intervento da parte di tanti lavoratori e pensionati che quotidianamente seguono sui giornali le esasperate battaglie per il controllo della più importante multiutility del territori".
Barbiero fa presente che i trevigiani sono preoccupati, arrabbiati e carichi di sdegno che manager e amministratori del calibro di Salton e di Zugno possano arrivare a tanto. Su questa indecorosa faccenda, che si connota sempre più come una faida tra i due alleati politici, Lega e Pdl, il grande assente è il bene per i cittadini. Cittadini che sono i primi e i veri proprietari, essendo i Comuni gli azionisti di Ascopiave, della società stessa”.
Barbiero fa notare che 400mila famiglie trevigiane pagano regolarmente la bolletta e che chiedono che si chiuda il sipario su questo teatrino, visto che è proprio sugli utenti che si è fondato lo sviluppo della società di forniture energetiche e che ne decreterà il futuro.
“Utenti, delusi e arrabbiati, che oggi minacciano di rivolgersi ad altri fornitori. Chi si professa federalista – ha aggiunto Barbiero - non può allora assistere passivamente a tale spreco di denaro che si ripercuoterà inevitabilmente sulle tariffe. Ricordiamoci, infatti, che il titolo è quotato in borsa e risente negativamente di queste pressioni interne bruciando ogni giorno migliaia di euro. Perché ci sono capitali che oggi va bene sacrificare all’altare della politica e che si trovano sempre per pagare gli incarichi e i benefit degli amministratori” Barbiero fa anche un’altra riflessione.
“Mi domando quale sia il riscontro anche in termini di produttività e di redditività per la società dei lauti stipendi pagati a manager, consiglieri, e “agli amici” delle consulenze esterne, pagati da Ascopiave e da tutto il Gruppo Ascoholding. In un periodo difficile come questo dove si continua comunque a chiedere dei sacrifici ai trevigiani, e il caso dell’aumento dell’Rc Auto ne è dimostrazione, si parta proprio da questi capitoli di spesa per eliminare gli sprechi e mettere più rigore nei conti. Perché, anche al netto di eventuali gestioni finanziarie fin troppo “allegre”, la struttura attuale e le sue dinamiche di sviluppo hanno solide fondamenta per le prospettive future della distribuzione del gas e dell’energia, e di conseguenza per il conseguimento di benefici distribuibili sul territorio”.
“Infine – ha concluso Barbiero - sulle gravissime accuse di Zugno a riguardo dell’operato di Salton deve essere fatta chiarezza. False comunicazioni e spese faraoniche, strane operazioni commerciali vengano vagliate attentamente da chi è deputato a farlo. Ci vuole più rispetto per i cittadini. Se il direttore deve essere una figura tecnica ed esecutiva venga scelta coerentemente fuori dalla politica, e venga valutato dai Sindaci per le sue capacità in termini di produttività e di valore aggiunto per il nostro territorio”.
Sulla vicenda Asco Holding interviene anche Enrico Quarello, segretario provinciale del Pd trevigiano. “Stanno perdendo la bussola. Gli assetti direzionali e gestionali debbono essere trasparenti non solo per rispetto nei confronti degli utenti e cittadini trevigiani ma in particolare per non infrangere le norme che regolano il mercato delle società quotate in borsa”. Lo pensa il numero uno del Pd trevigiano, valutando la grave situazione di guerra totale all’interno di Ascopiave.
“La trasparenza – ha spiegato Quarello - è principio fondamentale per il mercato mobiliare. Ascopiave non può infrangere le norme che regolano questo principio di garanzia. Infatti, si ricordi il nuovo presidente, le comunicazioni sull'assetto del Cda vanno anticipate al mercato, evitando dichiarazioni prima che le decisioni siano prese dagli opportuni organismi. Questa guerra potrebbe allora avere delle ripercussioni ancor più gravi e pesanti del previsto per il futuro della società stessa, oggi fiore all’occhiello delle realtà a partecipazione pubblica”.
Secondo Querello questa politica “da banditi” non può distruggere tanto lavoro. “A garanzia degli azionisti e della tenuta del titolo il mercato, infatti, esprime una valutazione non solo delle competenze e delle qualifiche del Cda nel suo insieme ma dei singoli amministratori che lo compongono. Come sottolinea il neopresidente Zugno – sottolinea il coordinatore del Pd trevigiano - è per questo che i profili sono importanti. Allora ci spieghi lui quali qualifiche posseggono i nuovi vertici della società, in particolare Dimitri Coin e Giovanni Bernardelli per essere membri del Cda di Ascopiave”.
Quarello prende in parte le difese del’assessore trevigiano Flavio Zugno: “Ha ragione Zugno nel criticare Salton rispetto all’eccesso di accentramento di potere nelle sue mani. Peccato – afferma Quarello - che poi si impossessi a sua volta di tutte le deleghe esecutive esasperando ulteriormente tale linea. Per queste persone il Polo Nord è solo uno: quello del potere in faccia a tutti. Anche alle regole del mercato e all’autorità garante. Infatti, si ricordi il direttore, che le comunicazioni sull’assetto del Cda vanno prima fatte al mercato e solo successivamente agli organi d’informazione. Ascopiave non può sottostare alle logiche della politica ma fare capo alle strategie della buona e corretta gestione industriale”.
E Quarello lancia un avvertimento. “Si ricordino i signori della Lega e del Pdl – conclude Quarello - che abbiamo appena iniziato a evidenziare le troppe incoerenze e gli sprechi del Gruppo Ascoholding. E non faremo passare nulla”.