A scuola fino alla fine di giugno: fredde le prime reazioni all'idea di Draghi
Marco Moretti Flc- Cgil: "Non dimentichiamo che tutto il personale scolastico sta lavorando da settembre e non si è mai fermato".
TREVISO - È tra le priorità che il Presidente del Consiglio Draghi sta inserendo nel programma di Governo: la scuola. Ora che si è tornati in presenza, anche se non tutti e ovunque allo stesso modo, l’idea che pare si stia facendo largo è di posticipare a fine giugno il termine dell’anno scolastico. Marco Moretti ed il segretario della Cgil scuola (Flc).
Scuole aperte fino a luglio?
Tra le ipotesi sembra esserci quella di un prolungamento del calendario scolastico. Il Presidente incaricato sembra che, per far recuperare agli studenti i giorni di non presenza persi tra i banchi a causa della pandemia, abbia avanzato la proposta di uno slittamento della chiusura delle scuole
Forse un surplus di giorni in classe non è la sola cosa di cui la scuola ha bisogno in questo momento...
Tante sono le priorità: in primis la copertura delle migliaia di cattedre vacanti e quindi l’assoluta necessità di lavorare per garantire che a settembre sia tutto pronto per ritornare in classe ma con i docenti.
Insomma non basta rimodulare il calendario scolastico
Rimodulare il calendario scolastico significa fare nuove assunzioni e procedere celermente a espletare le nomine.
Ma è poi, realisticamente, è così semplice andare avanti con le lezioni fino al termine del mese di giugno?
Per il prolungamento delle lezioni non si può trascurare il fatto che tutto il personale scolastico Covid, assunto a tempo determinato per far fronte all’emergenza, ha un contratto che scade il giorno di chiusura delle scuole, cioè il 5 giugno.
Il che significa?
Vuol dire prolungare i contratti e reperire i relativi finanziamenti.
Perché Draghi si starebbe muovendo in questa direzione allora?
Evidentemente ritiene che ci sia stato un oggettivo disagio per studentesse e studenti in questi mesi.
Ma sono stati mesi davvero persi alla fine?
Non parlerei di mesi persi, anche in considerazione di tutto l’impegno che il personale docente e tutto il personale scolastico ha profuso in questi difficili e complessi mesi.
E quindi perché questa proposta che ha lasciato un po’ basito il mondo scolastico?
Se Draghi, come sembra, ritiene che per la scuola occorrano degli interventi strutturali che hanno a che fare con il predisporre tutto per tempo per prepararsi alla ripartenza a settembre e organizzare il calendario scolastico, mi sembra che non faccia altro che riprendere quanto, il personale scolastico, in ogni sua componente, sta ribadendo, da tantissimi anni tramite le proprie rappresentanze sindacali.
Per tornare al calendario scolastico: favorevole o contrario all’idea di rimetterci mano adesso?
Si può prendere in considerazione tutto e valutare le proposte senza preclusioni, considerando però che la scuola è un sistema piuttosto complesso e troppo spesso è accaduto che si avanzino soluzioni senza conoscere abbastanza la realtà scolastica.
Che cosa si ignora ad esempio?
Dal punto di vista pratico, in quel periodo dell’anno scolastico, molti docenti sono impegnati nell’esame di Stato di fine ciclo; e se si tengono gli esami da metà giugno, è difficile riuscire ad andare a scuola anche per le altre classi.
E poi cos’altro?
Non si può dimenticare che tutto il personale scolastico sta lavorando da settembre e non si è mai fermato anche quando la scuola è stata chiusa alla presenza, solo per gli studenti delle scuole superiori.