IL SESSO A 14 ANNI
Si parla di sesso (e gioco d'amore) in un ciclo di incontri dell'Ulss 9
| Laura Tuveri |
Treviso - Adolescenti che hanno il primo rapporto sessuale a 14 anni, rapporti adolescenziali fra i due sessi che sono sempre più improntati all’apparire piuttosto che all’essere, crisi di identità, problematiche inerenti al rapporto con il proprio corpo, che talvolta sfociano in disturbi del comportamento alimentare (bulimia e anoressia).
Per tentare di far luce su queste e altre problematiche è stato ideato “Sessualmente parlando” un ciclo di incontri, o meglio di lezioni magistrali, organizzate dall’Ulss 9 di Treviso nell’ambito del progetto “Educare alla sessualità e all’affettività”.
Gli incontri, aperti a tutta la cittadinanza, sono in programma all’istituto Mazzotti, in via Tronconi a Treviso. Sono in cartellone il 16 gennaio, il 20 febbraio e il 20 marzo alle 15. L’iniziativa è stata accolta favorevolmente dal mondo della scuola.
Stamani alla presentazione del progetto, oltre a Gerardo Favaretto, direttore dei Servizi sociali dell’Ulss, e a Teresa Rando, responsabile del progetto, erano anche presenti la Maria Giuliana Bigardi, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale di Treviso e la preside del Mazzotti. L’augurio degli organizzatori è che agli incontri partecipino molti genitori e insegnanti per far scaturire una riflessione seria sui reali bisogni dei giovani di oggi, sempre più alla ricerca di conferme sulla propria identità, sempre più bombardati da molti messaggi contrastanti, soprattutto in fatto di sessualità.
L’incontro di venerdì 16 gennaio è intitolato “Ragazzi…multimediali. Tele fantasie e nuovi paradigmi dell’immaginario”. Relazionerà la prof.ssa Marina D’Amato, sociologa, docente all’università di Roma. Il 20 settembre il titolo dell’incontro è “Ragazzi …sgretolati”. Si affronterà il tema delle manipolazioni del corpo nell’adolescenza a cura del prof. Gustavo Pietropollo Charmet, psichiatra e docente all’Università di Milano. L’ultimo incontro, in programma il 20 marzo, è intitolato “Ragazzi …e ragazze”, ovvero i percorsi dell’identità nell’incontro tra maschile e femminile. Interverrà la prof.ssa Roberta Giommi, psicoterapeuta e docente all’Università di Firenze.
Questo progetto si propone di centrare, dicevamo, l’attenzione sul mondo dell’adolescenza e sulle sfaccettature della sessualità come fenomeno non isolato, ma intimamente legato ad altre sfere dell’esperienza dei giovani. Vuole essere un’ulteriore occasione offerta ai genitori per aiutarli ad affrontare il disorientamento provato nei momenti critici del rapporto con i propri figli, ma anche un’opportunità rivolta agli insegnanti e agli operatori del settore che operano nell’ambito della promozione della loro istituzione, salute e benessere.
Parlare di questi temi prima è sempre meglio che dover intervenire poi, magari con per interrompere una gravidanza indesiderata. Al consultorio riferiscono di alcuni casi di 14enni che sono rimaste incinta, sono casi sporadici, ma che negli ultimi periodi si fanno più frequenti. Fortunatamente gli operatori registrano anche un incremento di giovanissimi che si rivolgono al personale dell’Ulss per avere informazioni circa una corretta contraccezione.
S’incominciano a vedere anche coppie che si recano al consultorio per capire cosa sia più opportuno fare per vivere una sessualità responsabile e anche giocosa. Intanto continuano le iniziative sul fronte della formazione degli insegnanti. A breve, annuncia Teresa Rando, partiranno dei nuovi corsi rivolti alle maestre delle scuole materne e ne partirà uno anche per le insegnanti delle superiori intitolato “Se la sessualità diventa molestia”, un tema di stretta attualità, visto quel che la cronaca regista in fatto di violenze e abusi sessuali su minori.
La scuola ha un ruolo fondamentale per cogliere i primi segnali di abusi su bambini e adolescenti. Anche il capo della procura di Treviso, Antonio Fojadelli, e il capo della squadra mobile della questura di Treviso, Riccardo Tumminia, nel presentare l’ennesimo caso di violenza sessuale su due fratellini di 9 e 12 anni da parte del convivente della madre, hanno invocato l’aiuto di maestri e professori, ma anche dei parenti per far emergere casi simili e consegnare alla giustizia gli autori di questi ignobili atti.