Sindaco leghista al requiem per Priebke
Mazzorato: "Accomunati dalla necessità di eseguire ordini superiori"
PAESE - "Priebke era costretto a eseguire ordini superiori, i primi cittadini costretti a ubbidire a disposizioni statali contrarie alla propria volontà". Giustifica così, il sindaco di Resana, la sua partecipazine al requiem celebrato ieri sera da don Abramo Floriano Abrahamowicz, religioso lefebvriano noto per le sue posizioni negazioniste dell'Olocausto, a suffragio dell'anima di Erich Priebke.
Loris Mazzorato, sindaco leghista, è l'unico esponente di una pubblica autorità presente. Siede in prima fila, sulla maglietta una scritta: "Crimini di stato", con la stampa delle immagini di Letta e Monti. Per il primo cittadino leghista, Pierbke era costretto ad ammazzare in quanto sottomesso a ordini superiori. E, allo stesso modo, Mazzorato si è detto costretto dalle leggi dello stato a uccidere i cittadini per mezzo dell'Imu, della Tares, dell'Iva. Con aumenti che lui non attuare.
La cerimonia si è svolta nella "Domus Marcel", residenza di don Abrahamowicz. All'evento, blindato da un fitto cordone di polizia e carabinieri, hanno partecipato circa 40 persone. Don Abrahamowicz ha spiegato di aver rivolto personalmente un invito alle associazioni di estrema destra a non intervenire se non attraverso singoli elementi e senza manifestare in modo collettivo. All'esterno della cappella è stato eretto un catafalco al di sotto del quale è stato collocato un simulacro del feretro dell'ufficiale nazista morto alcuni giorni fa.
"Le leggi orrende della guerra ancorate nel diritto internazionale non sono colpa del semplice soldato - ha sottilineato il sacerdote - Il requiem per Priebke è un atto dovuto in quanto Priebke è morto da cattolico. Questo requiem non è un funerale perchè la salma non c'è. Si prega per il defunto e si applicano al defunto i meriti della morte e della risurrezione di Gesù Cristo realmente presente nel santo sacrificio della messa". "Insomma - ha proseguito Abrahamowicz - si prega per il povero peccatore Priebke. Ma attenzione: peccatore sì, criminale di guerra no".
Il sacerdote ha quindi aggiunto di voler prendere le distanze "da tutti (certi tradizionalisti compresi) che ritengono che Erich Priebke sia colpevole delle rappresaglie avvenute alle Fosse ardeatine. E' per riparare questa menzogna e calunnia nei suoi confronti - ha proseguito - che desidero larga diffusione di questo requiem. Mi sento il dovere di difendere - ha concluso Abrahamowicz - colui che mi disse: 'avranno la mia vita ma non il mio onore'".