Spese natalizie ridotte. Soprattutto al Nord
La crisi rende necessario ridimensionamento di pranzi e regall
VENEZIA - La situazione economica influenzerà le spese natalizie per almeno 8 italiani su 10. Il dato emerge dall'indagine per la valutazione delle tendenze di spesa dei percettori della tredicesima commissionata da Cgia Mestre a Panel data.
Vi è la tendenza generalizzata di utilizzarne solo una piccola parte dell'importo per i consumi di Natale (46%), con maggiore attenzione alle spese da effettuare, cercando di risparmiare almeno parte della tredicesima per far fronte alle spese future che si dovranno sostenere. Inoltre rispetto al 2011 cresce il numero di italiani che dichiarano che non utilizzeranno la tredicesima per coprire le spese natalizie (dal 10% al 19%).
A livello territoriale sono i cittadini del Nord a sentire in misura maggiore la necessità di ridimensionare le spese natalizie (il 20% non utilizzerà in nessun modo la tredicesima per i consumi natalizi), mentre si rileva una maggiore propensione di spesa al Centro che nel 23% dei casi ne utilizzeranno almeno la metà per le spese natalizie.
Dove andrà dunque a finire la tredicesima? Il 71% delle tredicesime degli italiani è già spesa per coprire gli acquisti 'obbligatori' di fine 2012 ed inizio 2013: tasse (Imu), assicurazioni, bolli auto, prestiti di vario genere. Si ridimensiona inoltre (intorno al 17%) la componente di tredicesima destinata a consumi ed arriva al 12% l'importo destinato a risparmio/accantonamento per spese future. Il confronto con gli anni precedenti mette in evidenza da una parte un impiego più consistente della tredicesima per far fronte alle spese obbligatorie (dal 61% del 2011 al 71% del 2012) e dall'altra una minore propensione ai consumi (passando dal 22% del 2011 al 17% rilevato per quest'anno).
L'aumento dei costi che gli italiani devono sostenere si riversa anche sui risparmi ed investimenti che passano dal 17% del 2011 all'11% attuale. Il cambiamento in atto è ancora più visibile con la percezione della tredicesima di 10 anni fa; solo metà dell'importo veniva usato per le spese obbligatorie, una buona fetta era destinata ai consumi (30%) ed il restante 20% veniva accantonato in risparmio. Il maggior impiego della tredicesima per sostenere le spese obbligatorie è trasversale a tutte le aree geografiche, ma al Nord risulta più accentuato a scapito di un calo dei consumi superiore rispetto alle altre aree.